La Camera si appresta a licenziare il decreto sull’Imu agricola senza aver accolto alcun emendamento migliorativo. Sin da principio, in pratica, un decreto blindato su cui il Movimento 5 Stelle ha continuato imperterrito a portare avanti le proprie battaglie, prima in Commissione Finanze poi nell’Aula di Montecitorio. Una minima apertura del Governo si è registrata con l’ordine del giorno a mia prima firma. Sono riuscito ad impegnare l’Esecutivo, infatti, “a prevedere, per gli anni 2014 e 2015, per terreni agricoli già danneggiati da fitopatie, sostegni e contributi parametrati all’entità dei danni al fine di sgravare gli agricoltori, impegnati nel ripristino del potenziale produttivo e nel sanare le perdite di reddito, da ulteriori oneri finanziari”.
La maggioranza guidata dal Partito Democratico ed il Governo Renzi non hanno voluto ascoltare la voce dei coltivatori italiani, giunti sino a Montecitorio per protestare, e ha fatto di questo decreto un monolite intoccabile. Nella nostra battaglia in difesa degli agricoltori, non ci è restato che trasformare il nostro emendamento in un ordine del giorno che impegna il Governo a prevedere forme di sostegno per coloro che detengono terreni agricoli colpiti da fitopatie, come la Xylella fastidiosa o la peronospora in Puglia, che hanno drammaticamente ridotto la produzione. Il sottosegretario all’economia Zanetti ha raccolto il nostro invito. Nell’interesse degli agricoltori pugliesi, monitoreremo il suo operato e faremo pressione affinché mantenga la parola data. Se tradisce la fiducia accordatagli, tradirà i coltivatori pugliesi e sarà l’ennesimo smacco di questo Governo Renzi che ha barattato l’intero settore per 80 euro.
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