La Decisione di esecuzione (UE) 2015/789, relativa alle misure fitosanitarie di emergenza per il contrasto alla Xylella fastidiosa che colpisce gli ulivi pugliesi, è stata periodicamente modificata per tenere conto delle nuove conoscenze tecnico-scientifiche sulla batteriosi acquisite nel tempo. I lavori di revisione delle misure proseguiranno nel Comitato fitosanitario permanente previsto mercoledì prossimo, 6 novembre, a Bruxelles con la presentazione di una bozza di decisione da discutere con tutti gli Stati membri. Tante le novità attese, derivanti da un percorso di revisione completa che ha tenuto conto del mutato scenario europeo e delle difficoltà che in tutta Europa sono state incontrate nell’adozione delle misure di lotta previste in diversi focolai in Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
La Commissione Ue, lavorando di concerto con le autorità fitosanitarie nazionali delle principali criticità emerse nell’attuazione delle misure obbligatorio per il contrasto alla Xylella fastidiosa, ha redatto un documento che sarà condiviso con gli Stati membri. Rimane elemento essenziale l’abbattimento immediato delle piante riscontrate infette per sottrarle all’azione di diffusione dei vettori ma diverse sono le modifiche apportate. L’area soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette dal batterio si riduce dagli attuali 100 metri a 10 metri, limitando così l’impatto ambientale e le azioni legali avanzate dagli operatori e dalle associazioni ambientaliste non favorevoli a questa strategia di intervento, con forte incremento delle analisi a tutte le piante dell’intorno. Inoltre, sono stati rivisti i criteri di delimitazione dei focolai, con la proposta di dimezzare l’ampiezza della zona cuscinetto che passa da 10 a 5 km nel caso delle aree gestite con misure di contenimento. In Puglia, anche la zona di intervento obbligatorio si riduce dagli attuali 20 km a 10 o 5 km.
Importanti novità sono previste anche per la commercializzazione. In Puglia il lungo e tormentato braccio di ferro tra il Coordinamento Vivaisti Pugliesi e la Giunta Emiliano, durato più di un anno e mezzo, ha costretto dapprima a ribadire con una norma pleonastica nella conversione in legge del decreto emergenze agricole ciò che già le decretazioni comunitarie disponevano e poi la Regione Puglia a redigere un regolamento esecutivo praticamente inattuabile da parte dei vivaisti, comportando notevoli danni al fiorente comparto.
Grazie all’ottimo lavoro di dialogo e confronto sui tavoli di a Bruxelles condotto dai funzionari ministeriali, siamo riusciti a risolvere alla fonte la questione ed ottenendo risultati che rispecchiano le richieste del mondo produttivo pugliese. Le restrizioni alla movimentazione e commercializzazione per le piante, prodotte all’interno di ogni zona delimitata, saranno infatti applicate alle sole specie vegetali ospiti della subspecie (o ceppo) presente nell’area delimitata in questione. Ciò significa che la movimentazione di piantine di alcune specie diffuse sul nostro territorio come le brassiche (cavolo, rapa, cavolfiore) o anche i pomodori, vietata dal settembre 2018, sarà svincolata da ogni divieto trattandosi di vegetali potenzialmente ospiti della sola Xylella fastidiosa subspecie pauca. Una grande svolta per l’economia dei vivai del sudest barese e non solo. Infine , è intenzione della Commissione intensificare le attività di monitoraggio intensivo basate su criteri statistici di indagine, comuni per tutti i Paesi membri, abbandonando le griglie rigide, al fine di avere indicazioni certe sullo stato fitosanitario del territorio dell’Unione.

