Giunge finalmente la tanto attesa approvazione della Camera dei Deputati sul cosiddetto “Testo Unico del Vino”, il disegno di legge sulla “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e commercio del vino” suddiviso in otto Titoli e in 90 articoli. Il testo, che passa ora all’esame del Senato, è il risultato di un lavoro parlamentare condiviso tra le varie forze politiche e durato più di due anni.
Un passo storico per un settore decisivo per l’agroalimentare italiano e che su cui la Puglia punta tantissimo. La nostra regione, infatti, si piazzerà presumibilmente al secondo posto nel 2016 nella produzione vitivinicola, stando alle previsioni, con 8,7 milioni di ettolitri dopo il Veneto (9,3 milioni) e prima dell’Emilia Romagna (8,1 milioni). Il testo unico del vino rappresenta per il settore, dunque, un buon mix tra semplificazione e sicurezza. Oltre ad unificare le disposizioni normative esistenti, infatti, introduce una semplificazione dei procedimenti senza pregiudicare la sicurezza alimentare. Assicurando comunque alti standard di qualità, viene messa in atto una sburocratizzazione degli adempimenti e delle pratiche a cui le aziende vinicole devono far fronte. Insomma, il testo risponde alle esigenze di un settore virtuoso, pregiato, che ha saputo superare lo scandalo del metanolo, risalente a trent’anni fa, e che oggi traina il made in Italy agroalimentare nel mondo. Infine, offre strumenti efficaci proprio alle imprese che competono sui mercati esteri e che sono sempre più minacciate da falsificazioni e frodi.

Foglie – 10.2016
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