L’Italia ha uno dei sistemi di tassazione universitari più costosi. Nel nostro Paese, infatti, meno di uno studente su dieci riceve un contributo pubblico o privato per frequentare l’università. Mentre gli iscritti costretti a pagare in Italia sono pari all’88,5%, infatti, in Spagna e in Francia questa percentuale scende rispettivamente al 70% ed al 65%. Addirittura nessuna tassa, invece, è prevista in Germania, Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Austria, Scozia e Grecia. Una elevata tassazione che, di fatto, disincentiva il proseguimento degli studi soprattutto se rapportato alle spese economiche che le famiglie italiane, oggi giorno, devono affrontare. E proprio per invertire questa tendenza, i parlamentari M5S hanno lanciato il sito www.universita5stelle.it, un nuovo spazio attraverso il quale è possibile approfondire argomenti sul mondo universitario e condividere iniziative, come appunto la petizione che mira a rendere più equo ed accessibile un sistema che oggi presenta aspetti fortemente discriminatori.
Appena entrati a Montecitorio, abbiamo depositato una proposta di legge per ovviare a queste problematiche relative al sistema universitario ma, a più di due anni di distanza, non è stato compiuto nessun sostanziale passo in avanti: il Governo e il Ministero dell’Istruzione cercano in tutti i modi di affossare la nostra proposta. Per sbloccare questa situazione, il cui scotto viene pagato da tutti gli studenti universitari italiani, abbiamo deciso di chiedere loro di far sentire la propria voce sull’Esecutivo renziano, consentendo finalmente al Parlamento di lavorare e di approvare una riforma del sistema di tassazione universitaria.
La proposta del M5S prevede un sistema più equo e una diminuzione della tassa d’iscrizione all’università soprattutto per le fasce medio-basse, l’istituzione per legge di una No Tax Area che preveda l’iscrizione gratuita per gli studenti al di sotto di un determinato reddito, un limite massimo di tassazione totale per ogni ateneo, sanzioni a carico delle università che non rispettano la normativa.
Confidiamo che la petizione venga sostenuta e promossa trasversalmente da tutto il mondo studentesco perché una maggiore equità e il diritto allo studio sono battaglie di civiltà, non di parte. Il modulo della petizione, scaricabile, e tutte le informazioni utili sono contenute sul sito www.universita5stelle.it. Le firme raccolte entro il 31 dicembre, saranno consegnate al ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca nelle prime settimane del 2016.