Era il gennaio 2017 e la Puglia agricola finì sotto il gelo proprio come in questi giorni a causa del siberiano Buran.
Sin da quel momento, con una tristissima conta dei danni per l’intero primo settore, dalla zootecnia alle coltivazioni, fu proclamato lo stato di calamità naturale ma fu anche suggerito e richiesto da me, di attivare la sottomisura 5.2 del PSR.
L’assessore regionale Di Gioia veniva invitato ad attivare un provvedimento del Piano di Sviluppo Rurale in attuazione dell’art. 18 del Regolamento Ue sullo sviluppo rurale che finanzia, coprendo fino al 100% dei costi, il ripristino del potenziale produttivo perso in caso di “calamità naturali” e “eventi catastrofici”. I beneficiari, infatti, potrebbero aver diritto al rimborso degli interventi per la ricostituzione del capitale fondiario, del capitale di scorta, scorte vive e morte, il ripristino di impianti arborei ecc.
Nonostante i nostri ripetuti inviti e le lettere di richiesta formale da parte dei Sindaci di Ginosa e Mottola, tra le zone maggiormente colpite dalle nevicate del gennaio 2017, dalla Regione Puglia è giunto solo silenzio, abbandonando al loro destino i coltivatori e gli allevatori pugliesi.
Non solo: l’Assessore Di Gioia ha persino avuto l’ardire di affermare, durante il convegno CIA qualche giorno fa, che la misura è inattuabile andando in contrasto con gli stessi funzionari del Ministero delle Politiche Agricole che mi suggerirono l’attivazione della misura per andare incontro alle richieste degli agricoltori danneggiati.
Pertanto si tratta solamente di una scelta politica che l’Assessore Di Gioia e la Giunta Emiliano non hanno voluto fare, disinteressandosi dei problemi del comparto primario della nostra regione. Del resto, l’intera fallimentare gestione dei fondi PSR, che vede la Puglia notevolmente indietro in confronto ad altre zone d’Italia, dà la misura di chi abbia in mano l’agricoltura regionale.