Per la nuova programmazione PAC 2014-2020, la Regione Puglia ha optato per una “strategia plurifondo”, che vede l’impiego dei fondi comunitari FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) e FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), con l’obiettivo di ottimizzare l’impatto degli interventi in termini di miglioramento socio-economico realizzando sistemi di aggregazione tra territori rurali e costieri. Una strategia che individua nei Gruppi di Azione Locale (GAL) i beneficiari delle misure finalizzate allo sviluppo sostenibile agricolo e delle zone di pesca. Ai fini, pertanto, dell’eleggibilità agli interventi disposti dal Regolamento comunitario 508/2014 relativo al FEAMP, con la determina n. 59 dello scorso aprile il Dirigente della Sezione Caccia e Pesca della Regione Puglia ha definito la delimitazione territoriale tenendo conto che l’unità di base è il “comune” e non la “zona di pesca”. Ciò ha comportato l’ineleggibilità di quei comuni che, pur non in possesso dei parametri, rientravano in una zona di pesca eleggibile in virtù dei requisiti complessivamente posseduti e derivanti dall’insieme dei comuni afferenti. È il caso di Monopoli (che ha già presentato ricorso, ottenendo una prima sospensiva dal Tar Puglia) e Polignano (sinora completamente silente)* che, nella scorsa programmazione PAC, facevano parte del Gruppo di Azione Costiera (GAC) “Mare degli Ulivi” e che, invece, oggi si ritrovano nell’impossibilità di beneficiare degli interventi a sostegno dello sviluppo locale.
In realtà, però, la Regione Puglia pare aver interpretato arbitrariamente a suo modo quanto previsto dal Programma Operativo Nazionale. Se il PON FEAMP, difatti, individua tra i beneficiari degli interventi le “zone di pesca”, la Puglia opta invece per i “comuni” singolarmente considerati, estromettendo, pertanto, paesi costieri come Monopoli e Polignano. Una penalizzazione che non si comprende su che basi poggi e che non permetterebbe, dunque, di realizzare importanti azioni per la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, risorse fondamentali per lo sviluppo locale.
Per questo motivo, le consigliere regionali Antonella Laricchia e Rosa Barone (M5S) hanno presentato una interrogazione all’assessore all’Agricoltura Leonardo Di Gioia in cui chiedono se non ritenga di “dover urgentemente intervenire al fine di consentire la possibilità per un comune di aderire ad un GAL per poter partecipare alle azioni previste dal FEAMP”. L’errata interpretazione della normativa comunitaria che richiede ai comuni e non alle zone di pesca i requisiti di ammissibilità non può compromettere per gli stessi la possibilità di adesione ai GAL. Confidiamo che si ponga presto riparo a questo arbitrario danneggiamento delle comunità costiere del sudest barese.
*Questa mattina è stato pubblicato il Decreto del Presidente della II Sezione del TAR Puglia che accoglie l’istanza di misure cautelari proposte dal Comune di Monopoli (ovvero il nuovo ricorso che comprende anche il FEAMP oltre alla questione precedente relativa al termine “priorità” non equivalente di “esclusività” nella scelta dell’eleggibilità dei singoli comuni ai fondi) fissandone la trattazione collegiale per la camera di consiglio del giorno 8 novembre 2016. In tutto ciò, Polignano continua bellamente a dormire.
*** AGGIORNAMENTO ***
Dal non saper interpretare correttamente le disposizioni europee, con le graduatorie bloccate e i ricorsi che comprensibilmente fioccano e vengono accolti dalla giustizia amministrativa, all’affermare convintamente che sia tutto in ordine ci vuole un bel coraggio. Ma siamo certi che l’assessore Di Gioia saprà dare le dovute spiegazioni: noi gliele abbiamo richieste da tempo attraverso una interrogazione in seno al Consiglio regionale a firma Antonella Laricchia e Rosa Barone. Attendiamo, dunque, una sua risposta ufficiale e circostanziata, in grado di illustrare con giustificativi normativi le interpretazioni adottate nella delimitazione territoriale elaborata per l’eleggibilità che – a nostro parere e stante ciò riportato nel Regolamento comunitario 508/2014 relativo al FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) – dovrebbe tener conto che l’unità di base è la “zona di pesca” e non il “comune” nell’adesione ai GAL (Gruppi di Azione Locale) plurifondo oggi che sono ‘tramontati’ i GAC (Gruppi di Azione Costiera).

La Gazzetta del Mezzogiorno – 04.11.2016

Settimanale FAX – 05.11.2016
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