Sono già quattro gli incontri internazionali sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) svolti sinora. Il prossimo è previsto dal 19 al 23 maggio a Washington. E proprio in vista del quinto appuntamento, il M5S ha richiesto chiarimenti alla Ministro Guidi durante il question time alla Camera. Soprattutto perché il peso di questo trattato potrebbe abbattersi prepotentemente sull’Italia con il rischio, ad esempio, di ritrovarsi con multinazionali americane a gestire l’acqua, il trasporto locale e l’industria del cibo. Oppure, ancor peggio, queste stesse imprese potrebbero far causa all’Italia nel caso non venissero accettate determinate imposizioni commerciali.
Dopo diverse interrogazioni, un’interpellanza parlamentare e una infinità di appelli mediatici siamo ancora qui a chiedere al Governo di informare il Parlamento e i cittadini sui termini dell’accordo TTIP, che regolamenterà lo scambio commerciale e di servizi tra USA ed Unione Europea. Un accordo, che ricadrà sul nostro Paese e sulle nostre vite, ma del quale non conosciamo niente a causa della forte reticenza di chi questo accordo è chiamato a gestire. Anche oggi, infatti, non abbiamo ottenuto una risposta soddisfacente e dobbiamo accontentarci di informazioni incomplete, poiché, come dichiarato dalla Ministro Guidi, neanche il Governo Renzi dispone della documentazione completa sul Trattato TTIP.
Nella sua risposta, la Ministro dello Sviluppo Economico ha confermato che “l’accordo TTIP è segreto, ma che l’Italia sarà sicuramente tutelata”. Una posizione che non rassicura per nulla i 5 Stelle. Se il motto è il renziano ‘stiamo sereni’ allora c’è davvero da preoccuparsi. Per quanto ci riguarda, una ulteriore liberalizzazione danneggerebbe il nostro Paese più di altri. Continueremo a chiedere al Governo una chiarezza maggiore e soprattutto un confronto in Parlamento e nelle Commissioni competenti, così da poter valutare tutte le possibilità che ci si prospettano. Gli italiani sono stanchi di accordi internazionali a sorpresa, poiché a pagarne le spese sono e saranno sempre gli stessi: i cittadini.