La proposta alternativa l’abbiamo presentata già a fine febbraio. Sette i punti cruciali: piano edilizio per scuole sicure; 300mila precari assunti; più finanziamenti alle scuole; no classi pollaio; ebook gratuiti; stop finanziamenti scuola paritaria e no ai diplomifici; scuola sana, sport e cibo bio. Una proposta concreta per coprire tutte quelle lacune che la Riforma Renzi non prende minimamente in considerazione. Soprattutto sul reclutamento dove, con tutte le coperture economiche necessarie, si è prevista l’assunzione dei 300mila precari italiani entro i 2020 e non dei 150mila voluti da Renzi, ma in realtà solamente perché impostigli dalla Corte Europea. Particolare attenzione poi all’edilizia scolastica.
Scuola pubblica in rovina: classi pollaio, insegnanti sottopagati, migliaia e migliaia di precari, i tetti che crollano. Il Parlamento ha, dunque, l’occasione, per la prima volta dopo tanti anni, di approvare delle leggi a sostegno della scuola pubblica ma questo Governo cosa fa? Dà i soldi dei cittadini alle scuole private, come fortemente richiesto anche dal parlamentare pugliese Gero Grassi (PD), istituisce la figura del super-Preside capace di chiamare direttamente gli insegnanti trasformando così la scuola pubblica, di fatto, in un’azienda ad alto rischio di clientelismo. Il M5S si è sempre dichiarato fermamente contrario a tutte le politiche attuate dagli ultimi governi che hanno portato ad un sistema di valutazione coercitivo e burocratico, basato su un modello aziendalistico della scuola, messo in discussione già dagli stessi paesi anglosassoni nei quali è adottato. Gli effetti negativi della prova INVALSI, così come concepiti, si ripercuotono innanzitutto sugli allievi e sul loro processo di apprendimento, ma anche sul lavoro e sull’autonomia dei docenti, già oberati da innumerevoli mansioni burocratiche. La valutazione non può ridursi a competizione tra classi e istituti ma deve scaturire dalla partecipazione e dalla condivisione di tutte le componenti coinvolte.
I 5 Stelle, infine, chiamano a raccolta gli studenti, gli insegnanti e tutti i cittadini e organizza per martedì 19 maggio, dalle ore 11.00, un sit-in davanti Montecitorio per far sentire la voce contraria alla Riforma Renzi sulla scuola. Senza bandiere, non ci interessano i giochi politici, ci interessa la presenza della maggioranza del Paese che si oppone allo svilimento della scuola pubblica proposto da questo Governo.