Il punto forte del Movimento, fin dalle origini, si delinea in una comunità fatta di liberi cittadini che condividono l’interesse attivo per la politica, un rapporto di uguaglianza in cui proiettare l’individuo nelle decisioni in prima persona. A tutti loro, Gianroberto Casaleggio ha lasciato una duplice preziosa eredità: il manifesto programmatico del Movimento “Veni, Vidi, Web” e il software per la realizzazione della democrazia diretta, denominato Rousseau. Ma come funziona?
La complessità del M5S, che dopo le ultime elezioni ha raggiunto i 1.796 eletti, rende necessario l’utilizzo di questo strumento per un movimento on line. La piattaforma non è open source, ma ‘chiusa’, in quanto è accessibile soltanto agli iscritti, è gratuita e ha come finalità la creazione di una nuova sovranità popolare. All’interno di Rousseau sono presenti sezioni attive per la gestione del Movimento nelle varie componenti elettive (Parlamenti italiano e europeo, consigli regionali e comunali), in cui è prevista la partecipazione degli iscritti per la stesura di leggi, per la scelta delle liste elettorali, o per dirimere posizioni all’interno del Movimento: Rousseau, quindi, è un vero e proprio coordinatore di tutte le attività del M5S.
Poi c’è lo Scudo della Rete, dedicato alla raccolta fondi a tutela legale del Movimento o di suoi iscritti ed eletti, corredata da una cartina del mondo con la lista degli studi legali che potrebbero assisterli contro eventuali cause in rete e l’elenco aggiornato di quelle in corso. Infine c’è il Fund Raising per la raccolta fondi in vista di elezioni o eventi che permette al Movimento l’indipendenza da lobby. Casaleggio ha in qualche modo incarnato il Rousseau italiano dei nostri giorni e, con la piattaforma da lui ideata, si ristabilisce nella forma e nella sostanza un rapporto paritario tra eletti ed elettori, anziché alimentare un diffuso senso di distacco che attualmente si riassume nel ben noto fenomeno dello scollamento tra classe politica e Paese reale.
Per approfondimenti: