Nonostante il programma elettorale della coalizione di centrosinistra, ora alla guida del paesino costiero pugliese, parlasse chiaramente di “trasparenza, etica e meritocrazia” nella redazione dei concorsi comunali per assumere nuovo personale a Palazzo di Città, per la Giunta del Sindaco Domenico Vitto giunge una secca smentita dall’opposizione dei 5 Stelle. Dopo aver denunciato concorso relativo all’assunzione di un legale da far entrare nello staff del Sindaco (era il 2012) ed il concorso per il posto a tempo determinato di un dirigente del settore finanze (era il 2014), con Emanuele Scagliusi e gli Attivisti M5S di Polignano R-Evolution abbiamo puntato ora il dito su un terzo concorso ritenuto illegittimo, ovvero quello per un posto di “istruttore direttivo tecnico, responsabile del rilascio autorizzazioni paesaggistiche”, con durata di 12 mesi.

Settimanale BLU – 07.05.2016
È proprio vero ciò che il detto insegna: non c’è due senza tre. In questo caso, l’illegittimità consiste nel fatto che il concorso è stato pubblicato soltanto all’Albo Pretorio online del Comune di Polignano e non anche sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana come sancito dal D.P.R. n.487 del 1994, il quale si conforma ai dettami costituzionali sui principi di uguaglianza e parità di accesso agli uffici pubblici e al buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione nonché a quanto disposto sulla legge quadro sul pubblico impiego (legge n. 165 del 2001) che prevede, espressamente, ‘adeguata pubblicità’ per le procedure di reclutamento. In un periodo di grossa crisi occupazionale, stentiamo a credere che solo 18 persone sarebbe risultate interessate a questo concorso se si fosse data la dovuta pubblicità, come stabilito dalla normativa.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 11.05.2016
Il 28 aprile, dunque, abbiamo inviato una lettera all’attenzione del Sindaco Domenico Vitto e del Dirigente Nico Vitto per informarli delle motivazioni alla base dell’illegittimità del concorso, avvertendo nel frattempo la Procura della Repubblica ed invitando il Primo Cittadino a ritirare il concorso. Martedì 3 maggio è giunta la risposta da parte del Sindaco e del Dirigente responsabile del procedimento che chiosava: “Non insiste alcun obbligo di pubblicazione sulla G.U. dei concorsi a tempo determinato (diversamente da quanto previsto nei concorsi a tempo indeterminato)”.

Settimanale BLU – 07.05.2016
Ad esser sinceri mai ci saremmo attesi una risposta così imbarazzante. Ci piacerebbe sapere quali sono le fonti di tale affermazione, dato che tutta le legislazione in essere dice esattamente il contrario. Non amiamo vestire i panni dei maestri ma è sufficiente un excursus del quadro normativo di riferimento per far cogliere a tutti i polignanesi il livello di mediocrità dell’Amministrazione che guida la nostra Polignano.
Dal combinato dei commi 1 e 1-bis del DPR 487/1994 risulta, infatti, un obbligo, anche per gli enti locali, di pubblicazione in G.U. che può essere assolto anche attraverso la pubblicazione non del bando integrale, ma di un avviso di concorso. Ovviamente ciò riguarda sia le assunzioni a tempo determinato che quelle a tempo indeterminato in quanto seguono le stesse regole. Sul tema si è espressa in modo concorde la giurisprudenza. Su questo aspetto, basta ricordare la sentenza del Tar Emilia Romagna, sez. I, Bologna, n. 145 del 22 febbraio 2013, la quale ha ritenuto illegittimo un bando di concorso indetto dal Comune di Bologna e non pubblicato nella G.U. e quella recentissima del Consiglio di Stato, Sez. V, 21 gennaio 2016, n. 227.

Settimanale FAX – 07.05.2016
Insomma, qui non sappiamo più se si tratta di volontà o incapacità. Ci saremmo aspettati un mea culpa, con tanto di scuse ai polignanesi ma invece niente: questa Amministrazione continua a tirare dritto per la sua strada nonostante le palesi violazioni di legge. Tutti i giovani polignanesi sono stati traditi da Vitto & Co. Avevano creduto in un cambiamento e, invece, si sono ritrovati la solita solfa alla faccia della meritocrazia, della trasparenza e della competenza. Adesso, si apra il giro dei ricorsi al Tar, con possibili altri esborsi per le casse comunali.
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