La Regione blocca il Parco dei Trulli del gruppo Andidero. Si tratta del terzo tentativo di costruire nell’area di Costa Ripagnola a Polignano che naufraga miseramente. Nel 2000 ci fu l’accordo di programma Agape (mai attuato), nel 2010 una seconda proposta in cui era compreso anche un enorme campo da golf (bocciato dalla Regione nel 2013 dopo pressioni dei cittadini dal basso). Quest’ultimo progetto aveva tentato di aggirare i vincoli cedendo al Comune un’area di circa 10 ettari dove sarebbe sorto un parco pubblico attrezzato: ma in quell’area esistono cale e grotte che non si possono toccare.
L’ennesima bocciatura della Regione Puglia sul Parco dei Trulli in contrada Ripagnola testimonia come Polignano abbia estrema necessità del PUG, il Piano Urbanistico Generale. Se è vero che non si piò fare turismo senza strutture ricettive, è anche vero che senza programmazione e pianificazione, senza strategia, si lascia tempo di volta in volta ad interessi particolari dimenticando l’interesse pubblico generale e delle generazioni future. Questa bocciatura è anche la bocciatura del Sindaco Domenico Vitto che, nonostante le ripetute rimostranze portate all’attenzione delle sue Giunte di questi ultimi sei anni, se ne è infischiato ottusamente decretando l’ennesimo fallimento di un progetto di sviluppo turistico per Polignano.
Già nel settembre 2014, in un colloquio con l’allora assessore all’Urbanistica Giovanni Abbatepaolo, abbiamo ribadito come il rapporto tra l’edificabile residenziale e il turistico alberghiero, rispettivamente al 70% ed al 30%, non ci piaceva affatto in quanto peraltro frutto delle continue deroghe al PRG (Piano Regolatore Generale) richieste dagli imprenditori interessati. Eppure l’approvazione del PUG era nel programma della coalizione a sostegno di Vitto sin dal 2012! L’ultima maggioranza, nel 2016, ha persino approvato in consiglio comunale una variante al PRG pochi mesi prima della messa in asta di alcuni terreni della lottizzazione gettando più ombre che luci sull’operato della Giunta Vitto. Quel che è certo è che fino a quando Polignano non si doterà di uno strumento urbanistico adeguato che garantisca il vero sviluppo del paese e l’interesse collettivo, non si andrà da nessuna parte. Un’Amministrazione seria dovrebbe fare questo: a causa delle Amministrazioni poco serie che si sono susseguite in questi ultimi decenni ci troviamo costretti a perdere terreno nello sviluppo del turismo sostenibile e nella tutela del benessere di tutti, lavorativo e paesaggistico.
I tecnici regionali hanno ritenuto “non sufficientemente motivato l’incremento volumetrico proposto dal Comune” e hanno dunque rifatto i conti: l’eventuale struttura alberghiera potrà occupare soltanto 77mila metri cubi (contro i 130mila previsti dal Comune) e non sarà frazionabile, non sarà possibile realizzare ville (perché il PRG “non contempla zone con destinazioni a residenza turistica)”, non sarà possibile realizzare esercizi commerciali nelle zone “F” (perché questo snaturerebbe “la loro destinazione alle attività rivolte ad assicurare alla comunità le attrezzature ed impianti di interesse generale”), andranno incrementati i parcheggi pubblici, dovranno essere osservate una serie di prescrizioni paesaggistiche. Anche il piano di lottizzazione dovrà essere ripresentato e dovrà ripetere l’iter di VIA e VAS.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 03.01.2018

Il Quotidiano di Bari – 05.01.2018
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