Sulle esercitazioni militari nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia continua il “confronto” a mezzo stampa tra le differenti posizioni del Ministro della Difesa Mauro ed il Presidente dell’ente Veronico. Da un lato, il primo spinge sul valore economico della presenza militare, definendosi il “primo datore di lavoro di questa regione, visti i 34mila soldati delle diverse armi presenti” e sottolineando i 600mila euro l’anno che il Ministero conferisce al Parco. D’altro canto, il Presidente Veronico chiede un incontro per poter trovare un punto di incontro, così da convivere “pacificamente” sullo stesso territorio, a beneficio sia delle forze armate sia del bene comune paesaggistico e naturale.
Ma la questione delle esercitazioni militari, in realtà, è già da tempo approdata in Parlamento, grazie all’interrogazione presentata alla Camera da 8 deputati del MoVimento 5 Stelle (i pugliesi Francesco Cariello, Giuseppe D’Ambrosio e Giuseppe Brescia ed i colleghi Tatiana Basilio, Emanuela Corda, Luca Frusone, Gianluca Rizzo e Alberto Zolezzi), in concertazione ed a prima firma dell’Onorevole del Partito Democratico Liliana Ventricelli.
Piuttosto che fornire vaghe e fantomatiche posizioni sulle esercitazioni militari nell’Alta Murgia tramite i media o far leva sull’autoassegnatosi ruolo di primo datore di lavoro della Puglia, il Ministro Mauro potrebbe e dovrebbe finalmente chiarire la posizione e le intenzioni del Governo sulla vicenda, rispondendo all’interrogazione presentata il 17 giugno scorso. Sono passati tre mesi e si continua a discuterne solamente sui giornali. Invitiamo il Ministro Mauro a far chiarezza sulle sue proposte in forma scritta e in una sede istituzionale, come quella della Commissione Difesa.
Nell’interrogazione viene richiesto, infatti, quale sia il criterio generale per il quale è possibile continuare ad utilizzare “aree di reperimento” di grande pregio ambientale elencate nella legge quadro sulle aree protette (art. 34 della legge 394/1991) in cui l’Alta Murgia è stata inserita; se non sia opportuno individuare una serie di aree più idonee a tali usi poiché sono necessarie periodiche attività di bonifica, se sia possibile intraprendere di concerto con la Regione Puglia, un piano di riordino delle attuali servitù militari presenti sul territorio pugliese, sin troppo interessato dalle attività del Ministero della Difesa che ne ha compromesso, seriamente, l’ambiente e la naturale vocazione turistica limitando lo sviluppo economico e sociale. Infine, si richiede di intervenire quanto prima per avviare un’intesa volta alla smilitarizzazione, in un futuro prossimo, della zona dell’Alta Murgia e di pensare, il più presto possibile, un riordino delle servitù coinvolte.