Anche il Governo Renzi pare abbia intenzione di mettere una stretta alla pubblicazione delle intercettazioni. Ci aveva provato già Silvio Berlusconi ed oggi il nuovo tentativo è targato Partito Democratico. Per questo i deputati M5S sono stati impegnati in Commissione Giustizia a Montecitorio in una forte opposizione al ddl del Governo di modifica al codice di procedura penale. Reputiamo questa volontà della maggioranza totalmente inammissibile e faremo sentire la nostra voce sia fuori sia dentro il Parlamento.
Il progetto prevede che nelle ordinanze di custodia cautelare, i magistrati non possano inserire intercettazioni che non abbiano rilevanza penale, che finiranno in un archivio riservato nella disponibilità di pochi. Ma la cosa ancor più grave è che si prevedono severe punizioni per imbavagliare i giornalisti che le pubblicano: insomma una nuova grave lesione della Costituzione, della libertà di espressione e di informazione. Le intercettazioni sinora hanno rappresentato lo strumento più incisivo per scovare casi di malaffare, corruzione, scambi di tangenti e mazzette ma anche per far conoscere ai cittadini scandali politici come quello del Rolex al figlio di Lupi, che è costato al Ministro le dimissioni. Per questo, la classe politica alla guida del Paese non le gradisce, per questo vuol zittire chi vuole fare luce sulla verità.
A dimostrazione di ciò, anche il diniego alla registrazione a circuito chiuso della seduta odierna di Commissione Giustizia stabilita dal questore nonché picchiatore di donne l’on. Stefano Dambruoso (Scelta Civica): di cosa hanno paura? La nostra posizione è molto chiara: senza le intercettazioni, oggi, i cittadini non sarebbero mai venuti a conoscenza di casi come il Mose, gli appalti Expo, le connivenze di Mafia Capitale, solo per citarne alcuni. Ma soprattutto non sarebbe mai venuto a galla il ricatto di Matteo Renzi per salire a Palazzo Chigi. Non sarebbe venuta a galla la fotografia di un sistema corrotto. Il sistema in cui viviamo e che cerchiamo, ogni giorno qui in Parlamento, di scardinare.