Lettera al Direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno”
Egregio Direttore,
in riferimento all’articolo “E i ‹‹pentastellati›› vogliono ‹‹blindare›› il Parlamento dagli odiati giornalisti. La Stampa parlamentare: progetto fascista”, ci preme farle alcune precisazioni, a beneficio di tutti i lettori.
Oggi, dopo 70 anni, il MoVimento 5 Stelle ha finalmente fatto avviare il comitato per il regolamento sui gruppi di pressione alla Camera dei Deputati. Si tratta di un comitato che ha lo scopo di creare un registro trasparente che spiegherà ai cittadini quando un lobbista esce, quando entra e quale parlamentare incontra alla Camera. E, soprattutto, perché. Limitando il loro accesso a determinate zone pubbliche.
Parliamo di un sistema presente in tutta Europa e che è stato appena votato favorevolmente al Parlamento europeo anche dagli stessi parlamentari del Partito Democratico. Dopo aver mostrato con un video le commistioni tra PD ed il lobbista Luigi Tivelli che scriveva i loro emendamenti, riteniamo che gli italiani abbiano compreso quale sia l’azione dei lobbisti in Parlamento e che metodi utilizzino per percorrere i loro fini che nulla hanno a che fare con il bene comune.
Se si ha paura del registro dei lobbisti, basta dichiararlo apertamente che si preferisce difendere l’accesso segreto dei gruppi di potere alla Camera. Ci sembra alquanto strumentale e spicciolo utilizzare l’argomento della stampa parlamentare, la quale dovrà solamente essere trasparente negli accrediti e magari spiegare ai cittadini italiani perché fa entrare ancora giornalisti pensionati. Di certo, nessuno ha scritto sulla carta d’identità “sono un lobbista”. Quindi ci appare quantomeno logico che vadano vagliati tutti gli accessi di tutte le categorie, nell’interesse degli italiani che non hanno il privilegiato di poter spedire propri lobbisti in Parlamento.
In conclusione, non possiamo che ribadire l’assurdità di pensiero di chi ci bolla come fascistoidi avversi alla stampa. Noi amiamo l’informazione, vogliamo che i cittadini siano sempre più consapevoli ed informati perché solamente così saranno davvero liberi e coscienti delle loro scelte. Quello che mal sopportiamo è la disinformazione, perché chi ha mezzi distorce la realtà a proprio piacimento per ottenerne benefici di parte. Ma su questo tema, siamo convinti che troveremo il suo storico quotidiano (che si fregia di non percepire contributi pubblici) sulla stessa lunghezza d’onda.
Cordiali saluti,
Giuseppe L’Abbate
Emanuele Scagliusi
Diego De Lorenzis
Daniela Donno
Barbara Lezzi
Giuseppe Brescia
Giuseppe D’Ambrosio
Francesco Cariello
Maurizio Buccarella
Lello Ciampolillo