I sette siti dei “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, inseriti dall’Unesco nel 2011 nella Lista dei patrimoni dell’umanità, avranno finalmente la dovuta promozione con un’apposita pubblicità istituzionale. È il risultato dell’interrogazione presentata dal deputato Walter Rizzetto del MoVimento 5 Stelle, accolta positivamente dal Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Simonetta Giordani. Tra i sette luoghi, densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell’arte longobarda vi è anche il santuario garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo. A completare “i luoghi del potere” longobardi: il castrum di Castelseprio-Torba e Gornate Olona, il complesso monastico di San Salvatore e Santa Giulia a Brescia, il tempietto del Clitunno a Campello, la Basilica di San Salvatore a Spoleto, la chiesa di Santa Sofia a Benevento, il tempietto longobardo che si trova a Cividale del Friuli.

Il Mattino di Foggia – 14.09.2013
“Per il futuro dell’Italia – dichiara Rizzetto (M5S) – è fondamentale puntare sulla promozione turistica a livello internazionale. È, dunque, compito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo premiare con la giusta pubblicità l’enorme sforzo fatto dalle amministrazioni locali per preservare e valorizzare beni culturali che tutto il mondo ci invidia, come appunto i sette siti dei Longobardi, protetti dall’Unesco”.
Dopo aver gioito per quest’angolo di Gargano, simbolo e sigillo della storia di questa straordinaria terra in cui devozione e spiritualità si fondono in una dimensione profonda e coinvolgente, per usare le sue stesse solenni parole, il Presidente Vendola ha dimenticato di far conoscere fuori dalla Puglia questa bellezza. Che senso ha ottenere un riconoscimento mondiale senza promuoverlo oltre confine? La nostra terra negli ultimi due anni è stata tra le regioni italiane più scelte dai turisti e non è possibile dilapidare questa immensa risorsa fatta di cultura, monumenti, enogastronomia, paesaggi preferendo puntare sulla svendita e la distruzione continua del territorio privilegiando selvaggiamente parchi eolici e campi fotovoltaici, i cui benefici sono tutti a vantaggio delle multinazionali estere.