L’accordo di libero scambio che l’Unione europea intende sottoscrivere con il Canada, il cosiddetto CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), è giunto al processo di ratifica e vede una maggioranza parlamentare intenta a procedere spedita, tanto che il Trattato è già all’esame della Commissione Esteri del Senato. È necessario fermare una liberalizzazione incontrollata che arrecherà ingenti danni alla nostra produzione agricola. Pertanto chiediamo a Coldiretti, con cui abbiamo manifestato in piazza a Montecitorio contro questo accordo, di fare sul serio e raccogliere le firme dei parlamentari, soprattutto di quelli della maggioranza, affinché si indichino palesemente le intenzioni di voto.
Chiara la posizione del Movimento 5 Stelle sul CETA. Al di là dei singoli guadagni merceologici abbiamo sempre detto ‘no’ a questi accordi che non fanno altro che aumentare la globalizzazione, che ci ha reso tutti più uguali, ma più poveri, questo trattato ha determinato e determinerà una ulteriore perdita di valori, usi e costumi della nostra storia, con l’obiettivo di trasformarci da cittadini a consumatori. Val davvero la pena mettere a rischio le numerose produzioni Dop pugliesi? Sarà, pertanto, interessante sapere se i parlamentari pugliesi saranno d’accordo con il Governo Gentiloni, tra i più strenui sostenitori del CETA, o se piuttosto comprenderanno l’inganno di questo accordo che promuove il falso ‘Made in Italy’ e saranno anche loro per la bocciatura. Nell’iter parlamentare ovviamente promettiamo battaglia e presenteremo delle pregiudiziali di costituzionalità contro la ratifica, dal momento che il sistema per la risoluzione delle dispute tra Stati e investitori comporterebbe una limitazione di sovranità e democraticità delle scelte politiche.

Il Mattino di Foggia – 08.07.2017
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