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Critiche del M5S al respingimento del decreto che avrebbe permesso ai cittadini ed agli allevatori di conoscere la provenienza del latte a lunga conservazione
Critiche del M5S al respingimento del decreto che avrebbe permesso ai cittadini ed agli allevatori di conoscere la provenienza del latte a lunga conservazione

Latte: no UE all’etichettatura dell’UHT, beffa per la Puglia

Nonostante si susseguano in Puglia gli allarmanti casi di SEU (Sindrome emolitica uremica), infezione provocata dal batterio escherichia coli presente nel latte di dubbia provenienza, e siano stati posti sotto sequestro diversi caseifici nella sola Provincia di Bari, i consumatori ed i sani e onesti allevatori pugliesi si vedono infliggere un ulteriore colpo da Bruxelles. La Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, infatti, annuncia il respingimento del decreto sull’etichettatura del latte UHT, quello a lunga conservazione.

L’etichettatura dei prodotti alimentari è fondamentale per una maggiore e necessaria chiarezza sulla provenienza delle materie prime, ma soprattutto per tutelare il consumatore da possibili, e sempre più diffuse frodi alimentari. Per questo riteniamo inopportuna la decisione dell’Unione Europea di respingere il progetto di decreto per l’indicazione in etichetta dell’origine del latte a lunga conservazione (latte UHT), di quello pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura. Il consumatore deve essere libero di scegliere i prodotti che vuole consumare, ed è libero di farlo solo se ha a disposizione tutte le informazioni necessarie a riconoscerne la provenienza. È necessario prevedere delle specifiche modalità di indicazione dell’origine di tutto il latte che consumiamo, poiché contrariamente a quanto molti consumatori si aspettano, non tutto quello che troviamo nei nostri supermercati è latte italiano. Chiediamo a questo Governo di risolvere, una volta per tutte, la partita sull’etichettatura di origine dei prodotti agricoli e alimentari. Una materia così delicata non può accettare veti da quei Paesi membri che, non potendo vantare le nostre caratteristiche di pregio, qualità e genuinità, ostacolano l’introduzione di norme indispensabili a garantire la salute dei consumatori e la sopravvivenza di migliaia di aziende italiane. Imprese che rispettano rigidi disciplinari di produzione, ma che al contempo sono costrette a patire i danni di una contraffazione e imitazione senza eguali.

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