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Ecco spiegate le motivazioni alla base di una scelta di buon senso come quella di promulgare la delega per l'utilizzo di taluni fiformaci per le fragole
Ecco spiegate le motivazioni alla base di una scelta di buon senso come quella di promulgare la delega per l'utilizzo di taluni fiformaci per le fragole

La spiegazione sul caso Fragole

Nel corso degli ultimi cinque anni l’Italia ha sempre autorizzato tali impieghi per la coltura della fragola, ma anche per il pomodoro e le insalate. Per quest’anno a chiedere per prima la deroga è stata la regione Basilicata per tutelare la campagna 2018-2019 e la produzione italiana.

La nostra interpellanza nasce per definire la situazione dello status autorizzativo all’utilizzo in deroga della molecola in oggetto considerata la medesima concessione data dalla Spagna ai propri produttori e quindi, capire se molti dei produttori italiani si sarebbero trovati ad un quadro di concorrenza sleale camuffato.

Sono infatti 32.000 gli operatori del settore spiazzati da questo quadro di incertezza che chiedevano una delucidazione sullo stato delle cose e che rischiavano di rimanere al palo. La deroga per il fitofarmaco in questione era inevitabile per chi produce in modo convenzionale, a prescindere dalla nostra richiesta di interpellanza per affrontare l’emergenza nel breve periodo e per tutelare la produzione italiana.

Detto ciò, la stella polare dell’operato del Movimento 5 Stelle Agricoltura attraverso noi portavoce è e rimarrà in primis sostenere e promuovere la ricerca e le pratiche dell’agricoltura biologica e per quanto riguarda l’agricoltura convenzionale, affiancare gli imprenditori agricoli nel mitigare al massimo l’impronta ambientale del loro operato in un’ottica di rispetto della biosfera su cui loro stessi operano e sulla salubrità dei prodotti che mettono sul mercato.

Da 5 anni ci stiamo battendo per l’applicazione e aggiornamento del Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, a tal proposito abbiamo già depositato una risoluzione in commissione, per promuovere l’agricoltura biologica (stiamo già lavorando per migliorare la normativa italiana) e per vietare definitivamente in Europa pesticidi dannosi come ad es. il famoso glifosato.

In conclusione, se non produciamo fragole, le importeremo da paesi come Cile e Tunisia dove utilizzano questo ed altri prodotti da noi vietati. Pertanto, l’invito è quello di osservare e analizzare gli argomenti nell’interezza della loro complessità. Solo così, davvero, tuteleremo il bene comune.

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