Mettere fine alla duplicazione dei ruoli per le patenti nautiche. Questo l’obiettivo della risoluzione che ho presentato in Commissione Trasporti alla Camera con il collega Diego De Lorenzis (M5S). A nostro parere, alla Motorizzazione dovrebbe spettare la cura di tutto l’iter amministrativo, lasciando alla Capitaneria unicamente la parte relativa all’esame. La Motorizzazione, infatti, essendo organizzata su base provinciale, è presente in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, riuscendo quindi a garantire un servizio uniforme e diffuso. Inoltre, si consentirebbe di inserire tutte le patenti nautiche nell’archivio delle patenti di guida già esistenti, senza creare ulteriori banche dati che indurrebbero un aumento dei costi. Stesso discorso per quanto concerne i Registri imbarcazioni da diporto, i Registri navi da diporto e il registro degli identificativi SAR (Search and Rescue) per i natanti, da considerare come altrettante sezioni dell’esistente PRA (con possibilità di accesso delle capitanerie ai relativi archivi/terminali).
Un ulteriore obiettivo è quello di modificare i criteri di composizione delle commissioni d’esame, garantendo, presso la motorizzazione, la partecipazione esclusiva del capo del compartimento marittimo territorialmente competente e, dunque, del personale delle capitanerie, aumentano quindi la trasparenza e l’imparzialità dei procedimenti. Vi sarebbe, inoltre, una maggiore qualità professionale, una elevazione degli standard qualitativi dell’esame ed un’omogeneità nelle valutazioni.
L’obbligatorietà dell’identificativo SAR ai natanti da diporto, infine, consentirebbe di censire ed individuare i natanti e relativi proprietari e permetterebbe alle capitanerie di porto, nelle delicate fasi di soccorso, di raccogliere informazioni preziose relative alla proprietà della barca. Una piccola rivoluzione che permetterebbe da una parte un miglioramento delle procedure, della trasparenza, della sicurezza e della raccolta dati e dall’altra avrebbe come effetto esami maggiormente qualificati e, quindi, futuri patentati più preparati.