Con la legge 135/2012, il Governo Monti stabilì la soppressione immediata dell’ASSI (Agenzia per lo sviluppo del settore ippico), ente subentrato l’anno precedente allo storico UNIRE (Unione per l’Incremento delle Razze Equine) datato 1932. Ciò ha comportato il passaggio al Ministero delle Politiche Agricole di tutti i rapporti passivi ed attivi. Ma a quasi tre anni dalla soppressione dell’ASSI, decretata con effetto immediato dal 14 agosto 2012, nulla ex novo si è registrato di concreto tranne la sospensione e, quindi, il ritardo dei pagamenti dovuti alla filiera ippica.
Risulta validata dall’AAMS, nell’agosto 2012 ed in precedenza dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, l’ipotesi di nuovo regolamento delle scommesse formulata da una commissione AAMS/ASSI, con la partecipazione di SOGEI. Questa ipotesi prevedeva, tra l’altro, la riunificazione dei due totalizzatori, il restyling della scommessa, l’armonizzazione del regolamento a quelli degli altri Stati europei per meglio consentire l’accettazione delle scommesse a massa comune, etc..
Ad oggi, però, è tutto fermo e ciò mi ha spinto a presentare una interrogazione parlamentare al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per comprendere cosa intenda fare per ridare interesse commerciale e modernità alla scommessa ippica penalizzata da una stasi epocale.