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Il Governo risponde all’interrogazione sull’Ippodromo delle Capannelle: non vi erano alternative al concedere l’affitto maxi-agevolato alla Hippogroup
Il Governo risponde all’interrogazione sull’Ippodromo delle Capannelle: non vi erano alternative al concedere l’affitto maxi-agevolato alla Hippogroup

Ippica: il maxisconto dell’Ippodromo delle Capannelle

In tempo di crisi, un occhio lo si può anche chiudere. Sembra essere stata questa la linea adottata dal Ministero dell’Agricoltura nei riguardi dell’Ippodromo delle Capannelle di Roma, sulla cui opaca gestione avevo presentato una interrogazione parlamentare ed a cui risponde ora il viceministro Andrea Olivero. La società di gestione Hippogroup, infatti, dal 2004 al 2011 non ha pagato l’affitto come da concessione al Comune di Roma mentre il Campidoglio, nonostante i bilanci comunali malmessi, sconta il canone del 97% portandolo a 66.000 euro dagli iniziali 2,1 milioni di euro. E, nel frattempo, il Ministero dell’Agricoltura ha continuato a sovvenzionare la stessa società, intestataria della convenzione, con quasi 60 milioni di euro. Ma per lo stesso Ministero, “era necessario mantenere dei finanziamenti per l’Ippodromo di Capannelle, in continuità con quanto fatto in precedenza, per garantire la sopravvivenza dell’ippica a Roma, in attesa del rilancio del settore che dovrebbe ripartire presto”.

 

 

Si continua a ripetere che l’intero settore ippico è in forte crisi, ma in concreto non viene fatto nulla per cambiare la situazione che si protrae da diversi anni, proprio a causa di scelte scellerate di questo tipo che hanno distrutto un comparto sano e che garantiva posti di lavoro e profitti grazie ai propri introiti. Non vi è un piano, non vi è una strategia e non si comprende come il Governo voglia rilanciare questo settore. Il tutto sulla pelle degli operatori.

Ridurre il canone dell’Ippodromo delle Capannelle ad appena 66.000 euro annui, nonostante la Hippogroup abbia accumulato un debito di oltre 10 milioni di euro con il Comune di Roma, appare molto discutibile. Lo stesso Ministero dell’Agricoltura, poi, non ha tenuto minimamente conto del cosiddetto ‘Studio Deloitte’ nel conferire il corrispettivo alla società di gestione per le corse del trotto. Nonostante, infatti, gli impianti presentino problemi legati alle infrastrutture, non siano chiari i servizi forniti e le condizioni della pista, realizzata al contrario, non permettono lo svolgimento di gare di livello internazionale, il Governo continua tranquillamente a sovvenzionare la società come se nulla fosse. Uno sperpero di denaro pubblico che può finire solamente con una seria riforma del settore ippico. La maggioranza è riuscita ad esautorare il Parlamento dalla discussione delle diverse proposte di legge presenti in Commissione Agricoltura e spero solo che il Governo utilizzi saggiamente i poteri conferitigli dalla legge delega fiscale.

La questione Capannelle ha visto anche l’impegno del gruppo dei consiglieri comunali M5S di Roma, attraverso accesso agli atti, interrogazioni e sopralluoghi. “La risposta del viceministro è perfettamente in linea con quella dell’Amministrazione Marinodichiara Daniele Frongia, consigliere capitolino M5S e presidente della Commissione Spending Review della Capitalela società che gestisce l’impianto è ‘povera’ e va aiutata. Ma i numeri parlano chiaro: i poveri sono altri. In questa brutta storia conclude Frongia (M5S)a rimetterci sono solamente il Comune di Roma, e dunque tutti i cittadini romani, e i lavoratori o ex-lavoratori della Hippogroup. L’ennesimo caso di pessima gestione di uno splendido bene immobile comunale”.

Link alla proposta di legge per il rilancio dell’Ippica: http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0005860.pdf

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