Home / NEWS / Ippica: la riforma non è più rinviabile
Intervista rilasciata alla rivista Gioconews sulla mancata riforma ippica da parte del Governo. Sarà il Parlamento a doversi adoperare urgentemente
Intervista rilasciata alla rivista Gioconews sulla mancata riforma ippica da parte del Governo. Sarà il Parlamento a doversi adoperare urgentemente

Ippica: la riforma non è più rinviabile

Intervista rilasciata alla rivista Gioconews sulla mancata riforma ippica da parte del Governo

  1. La mancata riforma dell’ippica contenuta nella legge delega fiscale, il cui decreto delegato non verrà presentato dal Governo, come ha annunciato Matteo Renzi, che scenari futuri apre per il mondo ippico?

Il Premier Renzi più di un anno fa, con un atto dittatoriale e anticostituzionale, ha scippato la discussione della riforma del settore ippico alla commissione competente (Commissione Agricoltura) per accentrarla nelle sue mani. La conclusione è sotto gli occhi di tutti. Il settore è sull’orlo del collasso ed il rischio di vedere scomparire l’ippica in Italia è altissimo. Adesso, risulta fondamentale comprendere se per Renzi ed il Partito Democratico l’ippica rappresenti ancora un asset importante per il nostro Paese oppure no. Se è ritenuta importante, come lo ritiene il M5S, allora basterà approvare un testo in Commissione Agricoltura nel più breve tempo possibile.

  1. Quali sono a suo avviso i problemi di questa mancata riforma?

A mio avviso il problema concreto è che il Governo non vuole affrontare una reale riforma delle scommesse perché ci sono interessi troppo forti da parte di alcuni soggetti importanti per gli equilibri di Governo.

  1. Come crede che ora interverrà il Governo per rilanciare il settore?

L’unica soluzione è affrontare la discussione nella commissione competente e licenziare un testo nel più breve tempo possibile. Del Governo non ci fidiamo, per cui vogliamo una discussione chiara e leale in commissione. Presenteremo le nostre proposte: poi ogni gruppo politico si assumerà le proprie responsabilità, votandole o respingendole.

  1. A suo avviso quali sono le misure da mettere in campo?

Innanzitutto bisogna puntare sulla “cultura” del cavallo per avvicinare nuovamente la gente a questo bellissimo mondo. Necessario sarà, dunque, ripulire l’immagine dell’ippica dalle macchie che l’hanno sporcata negli anni, ovvero doping e corse truccate. Successivamente, servirà per forza di cose una governance equilibrata che rappresenti in maniera paritetica proprietari, allevatori, allenatori e gestori di ippodromi. Necessario è l’intervento sul lato delle scommesse assegnando in esclusiva l’offerta di scommesse ippiche su tutto il territorio nazionale, mediante gara pubblica, a un soggetto che non abbia interessi diretti o indiretti alla distribuzione e gestione di altri tipi di scommesse, riducendo il prelievo fiscale sulle scommesse ippiche ed unificando i totalizzatori per la gestione delle scommesse. Inoltre, ritengo fondamentale vietare le scommesse virtuali negli ippodromi per evitare il rischio di trasformare gli ippodromi in casinò. Noi vogliamo un’ippica che avvicini le famiglie e non che le rovini con i giochi.

  1. Crede che ci siano possibili problemi occupazionali dopo questo blocco?

Purtroppo la situazione è gravissima ed ogni giorno che passa assistiamo a licenziamenti o chiusure di ippodromi o allevamenti, grazie all’accidia di questo Governo.

  1. Pensa che la riforma del settore tornerà nella aule parlamentari?

Questo è il nostro auspicio. Non ci fidiamo del Governo per cui pretenderemo che la discussione avvenga in Parlamento in modo da avere la possibilità di intervento. Poi, ripeto, sarà responsabilità di ogni gruppo accogliere o bocciare le nostre proposte a favore degli ippici italiani.

  1. C’è la possibilità che possa essere inserita in una futura legge di Stabilità?

Una riforma di un settore non può essere inserita nella legge di stabilità, sarebbe contro il regolamento. Infatti, la legge di stabilità non può trattare norme di natura procedimentale o di dettaglio localistiche. Questo è quello che dice il regolamento, poi il Governo Renzi ci ha abituati a tutto…

  1. Cosa si aspetta dal Governo in tal senso?

Il Governo deve rispettare la Costituzione e rispettare il proprio ruolo, ovvero quello di eseguire le leggi fatte dal Parlamento. La Commissione Agricoltura deve licenziare un testo serio di riforma del settore ed il Governo deve eseguirla. Questo è scritto nella Costituzione. Purtroppo, però, tra il dire e il fare c’è di mezzo Renzi.

 

Download (PDF, Sconosciuto)

Contattami