La bozza di testo unificato “Disposizioni per la promozione del settore ippico” partorita dal relatore Paolo Russo (FI), che dovrebbe dare una netta e rapida svolta all’intero comparto, non convince i deputati del MoVimento 5 Stelle. Il settore ha bisogno da anni di una riorganizzazione, anche a causa dell’attuazione di scelte non ritenute all’altezza della situazione e della crisi imperante che sta, lentamente ma inesorabilmente, distruggendo l’intera ippica italiana. Il testo unificato riunisce le proposte di legge presentate dallo stesso Russo e Monica Faenzi (FI), Enzo Lattuca (PD), Giuseppe L’Abbate (M5S) e dell’ex Ministro Mario Catania (Scelta Civica). A cui si aggiunge la proposta, approdata ieri in discussione, di Bordo e Palazzotto (SEL). Il testo unificato ha accolto alcune delle proposte presentate nei progetti di legge sul rilancio del settore come “l’istituzione di una commissione che si occupi del benessere del cavallo”, da me inserita nella proposta “Istituzione della Consulta tecnica per la promozione del settore ippico”, depositata a maggio scorso.
Ma se apprezziamo la possibilità di istituire una commissione per il benessere del cavallo, il vero protagonista del settore che va tutelato in tutti i suoi aspetti, non mancano i punti critici. Non ci convince il numero dei componenti del consiglio direttivo dell’Unione, molto sbilanciato a vantaggio delle società di gestione degli ippodromi. Siamo in completo disaccordo sul comma e) dell’articolo 8 che dà la possibilità ai gestori degli ippodromi di commercializzare al loro interno giochi pubblici con vincita in denaro. Questo comma apre, infatti, alla possibilità di trasformare gli ippodromi in casinò. Tutto ciò, decreterebbe la fine dell’ippica in Italia, già vittima di scelte scellerate fatte in passato. L’ippica non è solo un gioco: è spettacolo, natura, cultura, ambiente, passione, lavoro. Sono questi gli obiettivi che la Commissione Agricoltura dovrebbe raggiungere con una proposta di legge di riforma del sistema. Crediamo fortemente che l’ippica debba tornare ad essere degli ippici. Il relatore Russo ci ha assicurato di essere pronto a modificare il testo, anche tenendo conto dei nostri suggerimenti. Noi siamo aperti al confronto per cercare di ottenere il miglior risultato a vantaggio del settore, dell’intero settore, per un vero rilancio dell’ippica italiana.
La battaglia contro la trasformazione degli ippodromi in casinò, si avvale di una conquista dei parlamentari M5S al Senato durante la discussione del disegno di legge n. 1058, recante disposizioni al Governo per un sistema fiscale più equo, trasparente ed orientato alla crescita. In quell’occasione, è stato approvato un ordine del giorno, a prima firma Luigi Gaetti, che impegna il Governo “ad adoperarsi affinché all’interno degli ippodromi si provveda unicamente all’installazione di congegni elettronici finalizzati alla raccolta delle scommesse ippiche e non, invece, di apparecchi e congegni da gioco (slot machine, videolottery) dedicati al gioco on-line ovvero a forme di gioco che prevedono vincite in denaro, tali da snaturare completamente la natura degli ippodromi come luoghi di aggregazione di famiglie, di cultori delle specie equine e della natura”.