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Intervista a GiocoNews sul mancato rilancio dell'ippica nazionale da parte del Governo Renzi
Intervista a GiocoNews sul mancato rilancio dell'ippica nazionale da parte del Governo Renzi

Ippica: il Governo Renzi latita e il settore arranca

Intervista alla rivista “Gioconews” del 23.09.2014

 

  1. Il Governo è al lavoro per attuare la Delega Fiscale attraverso la trascrizione dei decreti. Cosa si aspetta e cosa auspica per l’ippica?

È al lavoro? Lo spero. Al momento non si è visto ancora nulla. Il mio auspicio è quello che l’ippica venga ridata nelle mani degli ippici. Per troppi anni, infatti, l’ippica è stata spolpata da chi, in realtà, non aveva a cuore il mondo dei cavalli. Il tutto, con il beneplacito della politica.

  1. La costituzione della Lega Ippica così come concepita le sembra una soluzione utile o a suo avviso ce ne sono altre possibili?

Al momento non c’è nessun testo di riforma per cui non possiamo esprimere nessun parere oggettivo. Comunque, che si chiami Lega Ippica o Unione Ippica o altro ancora non importa. La cosa fondamentale è che la nuova governance sia equilibrata e rappresenti tutte le categorie fondamentali del settore (allevatori, proprietari, allenatori e gestori degli ippodromi) in maniera paritetica. Ho presentato una proposta di legge in merito.

  1. La commissione Agricoltura della Camera ha in programma qualche iniziativa per il rilancio del settore?

Proprio qualche settimana fa ho presentato una risoluzione per chiedere degli impegni precisi al Governo. Il problema è che il calendario dei lavori lo decide la maggioranza, per cui spero venga messa subito in discussione e votata.

  1. Che fine ha fatto il Ddl in materia di ippica che unificava una serie di proposte di legge di alcuni componenti della commissione Agricoltura?

Il testo unificato è morto in commissione. Con la votazione della Delega Fiscale, il Governo ha scippato la discussione del provvedimento alla commissione competente ovvero alla Commissione Agricoltura. Ormai il Parlamento non conta più nulla.

  1. Come si fa a rendere ancora appetibile il prodotto ippico e a riportare la gente negli ippodromi?

Innanzitutto, bisogna stabilire quale indirizzo vogliamo dare all’ippica italiana. Vogliamo un mezzo di aggregazione in “spazi verdi”, contemplati negli ippodromi, in cui si possa ricreare un evento sportivo e di spettacolo, a cui possa partecipare un pubblico esteso anche alle famiglie, dove la scommessa non è la finalità ma, eventualmente, un mezzo che lo accompagna? O vogliamo un’ippica che si trasforma, attraverso gli ippodromi-casinò, in un settore per lucrare mediante scommesse e giochi ippici ed extra-ippici?! Una cosa esclude l’altra. Io credo che bisognerebbe puntare sulla prima soluzione. Fatto ciò, bisogna incentrare l’ippica sulle tre figure più importanti del settore e cioè allevatori, proprietari e allenatori. Sono loro, infatti, che fanno impresa nell’ippica, immettendo le proprie finanze ed il proprio lavoro giornaliero. Tre figure che, in sinergia, producono tutto ciò che rende l’ippica uno sport: le corse di cavalli e che, solo di conseguenza, divengono scommesse. Gli ippodromi sono il teatro in cui tale sport si svolge. Credo che solo puntando su ciò l’ippica potrà rinascere e coinvolgere positivamente le famiglie.

  1. Cosa non le piace di come è stata gestita l’ippica fino a questo momento a livello politico?

Il fatto che il Governo abbia scippato la discussione della riforma alla commissione agricoltura è gravissimo. Il luogo democratico per eccellenza è stato esautorato delle sue funzioni. Si era arrivati ad un testo unificato su cui si doveva lavorare assieme, confrontandosi. Adesso è passato quasi un anno e della riforma dell’ippica non c’è nessuna traccia. Intanto, il settore si deprime sempre più e la disoccupazione aumenta. Ecco come ha gestito l’ippica la politica italiana negli ultimi anni: l’ha condotta forzatamente verso la morte.

  1. Per quanto concerne l’idea di un concessionario unico per le scommesse ippiche, cosa pensa?

Condivido pienamente. Si tratta di uno degli impegni che ho inserito nella risoluzione che ho depositato. Credo che sia necessaria, se non fondamentale, per il rilancio del settore.

  1. Lei è d’accordo con l’idea di introdurre anche altri giochi, rispetto alle scommesse ippiche, negli ippodromi?

Sono assolutamente contrario. L’ippica è natura, tradizione, spettacolo, divertimento, passione. Con l’ingresso negli ippodromi di slot machine, videolottery e altre tipologie di giochi e scommesse, che nulla c’entrano con l’ippica, ai minori, per legge, saranno vietati questi luoghi e quindi sarà esclusa ai più piccoli la possibilità di ingresso negli ippodromi. Ai bambini dobbiamo insegnare ad amare la natura, gli animali, uno spettacolo sano e fatto di sacrifici e non a scommettere la loro paghetta o i loro risparmi futuri. L’ippica italiana ha una sua cultura, una sua storia documentabile, è quella che dobbiamo rispolverare. Ai nostri bambini dobbiamo insegnare ad amare il cavallo. Il protagonista principale nell’ippica è lui.

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