Con la legge 135/2012, il Governo Monti stabilì la soppressione immediata dell’ASSI (Agenzia per lo sviluppo del settore ippico), ente subentrato l’anno precedente allo storico UNIRE (Unione per l’Incremento delle Razze Equine) datato 1932. Ciò ha comportato il passaggio al Ministero delle Politiche Agricole di tutti i rapporti passivi ed attivi. Ma la rendicontazione di chiusura del Bilancio, alla data del 14 agosto 2012, nonché la rendicontazione al termine del 2012 hanno evidenziato residui attivi, in larga parte, imputabili a minori introiti previsti dal bando di concessione tra AAMS e agenzie per l’accettazione di scommesse ippiche, il quale imponeva la corresponsione dei cosiddetti “minimi garantiti” e prelievi a favore del settore ippico, quale terzo beneficiario.
Tra i “residui attivi” compaiono i cosiddetti “lodi arbitrali” che, all’esito delle procedure arbitrali promosse dai concessionari delle scommesse ippiche, da verifica operata attraverso il totalizzatore SOGEI, al 19 ottobre 2012 ammontavano a oltre 44 milioni di euro. I lodi condannarono il Ministero dell’Economia e delle Finanze ed il Ministero delle Politiche Agricole al risarcimento dei danni subiti per inadempimenti delle amministrazioni: risarcimento che i concessionari hanno operato nel corso degli anni tramite la trattenuta dalle somme da destinare all’ASSI (ex UNIRE).
Ho presentato una interrogazione parlamentare indirizzata al ministro Maurizio Martina per chiedere a quanto ammontano, oggi, i crediti ippici motivati dai lodi arbitrali e dai mancati regolari pagamenti del dovuto dai concessionari delle scommesse ippiche nonché quali iniziative sono state adottate o si intendono adottare per consentire il pagamento delle spettanze dovute a beneficio della filiera ippica.