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La proposta M5S punta a dare un ruolo attivo a tutti gli operatori dell’ippica ed a tutelare salute e futuro del cavallo dinanzi al rischio abbattimento
La proposta M5S punta a dare un ruolo attivo a tutti gli operatori dell’ippica ed a tutelare salute e futuro del cavallo dinanzi al rischio abbattimento

Ippica: governance partecipativa e benessere del cavallo

Un settore che ha rappresentato negli anni una grande risorsa economica e culturale per l’Italia. Un settore da non associare unicamente alla mera attività ludica né tantomeno alla pura e degradata “scommessa”, bensì un vero e proprio patrimonio di tutti i cittadini italiani. L’Ippica è cultura, storia, tradizione, agricoltura, commercio, sport, salute ed ambiente. Negli ultimi anni, a causa di scellerate politiche di payout sulle scommesse che da sempre sono riuscite ad autoalimentare l’intero comparto – dagli allevatori agli allenatori passando per i proprietari dei cavalli – nonché per colpa di una politica inerme dinanzi ad un intero comparto che andava rivisto e riproiettato nel terzo millennio, l’Ippica ha subito un lento drastico declino. Oggi, con tutti gli operatori del settore che vantano crediti nei confronti dello Stato che vengono ripagati con il contagocce e dopo numerose pressioni, l’Ippica necessita immediatamente di un vero e proprio rilancio. Una scossa che parte dalla modifica della governance che sappia davvero guidarla nelle dovute e corrette scelte per il proprio futuro e per il bene di tutti i soggetti coinvolti.

La discussione si è spostata, dunque, alla Camera dei Deputati dove, a fianco alle proposte Lattuca (PD) per la “costituzione della Lega Ippica Italiana” e Faenzi-Russo (PDL) per l’istituzione della “Unione ippica italiana”, è sceso in campo anche il MoVimento 5 Stelle, con la proposta di legge a mia prima firma sulla “Istituzione della Consulta Tecnica per la promozione del settore ippico”.

L’immagine dell’ippica passa per il cavallo e non può prescindere dal suo stato ottimale di salute, dalla sua tutela e preservazione. È lui il primo vero protagonista dello spettacolo ippico. La preservazione della tutela pubblica del settore, inoltre, non può essere trascurata: dobbiamo creare i presupposti per il miglioramento della razza equina, allontanando il rischio di abbattimento naturale e indotto di migliaia di capi. Un rischio che è, purtroppo, dietro l’angolo! Infine, il rilancio del settore ippico passa per la creazione di una nuova e più partecipata governance in grado di accompagnare l’ippica italiana verso un ritorno al naturale autofinanziamento e di reggere un intero mercato che coinvolge innumerevoli operatori.

Ed è proprio la differente strutturazione della governance a distinguere la proposta di legge del M5S. A guidare la futura Ippica italiana, quindi, una Consulta presieduta da un Presidente di nomina del Mipaaf di elevata esperienza manageriale e comprovata indipendenza dai concessionari di giochi e dagli operatori del settore ippico. Quest’ultimi saranno rappresentati, in equal misura, da 12 componenti così suddivisi: due proprietari (trotto e galoppo), due allevatori (trotto e galoppo), due allenatori (trotto e galoppo), due gestori di ippodromi, due rappresentanti del “sella” (un allevatore e un rappresentante designato dalla FISE), due professionisti (un fantino del galoppo ed un guidatore del trotto). A nominarli le associazioni di categoria che assumeranno, dunque, un ruolo fondamentale nella futura governance: la Consulta, infatti, esprimerà con metodo democratico parere vincolante sulle proposte del Presidente e potrà far emergere, dal basso, le problematiche e le possibili soluzioni per migliorare l’intero settore ippico.

Non di ultima importanza l’istituzione della “Commissione per il benessere del cavallo” e la relativa redazione della “Carta etica del benessere del cavallo” affinché tutte le attività vengano svolte nella totale attenzione verso il vero protagonista del settore.

Del resto, anche lo stesso spettacolo esige cavalli sani ed in forma. Il loro ruolo è fondamentale e non può essere accantonato o messo in secondo piano per far trionfare logiche di ben altro tipo. Saranno i veterinari ippiatri a monitorare la situazione quotidianamente ed a collaborare alla predisposizione di piani relativi alla ricollocazione dei cavalli al termine della loro carriera agonistica.

I fondamentali rapporti con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli per la ridefinizione di scommesse eque e fruttuose per l’Ippica saranno in capo al Presidente, le cui azioni saranno vagliate, di volta in volta, dagli stessi rappresentanti degli operatori del settore attraverso la Consulta. Tra le priorità: modificare le modalità e le caratteristiche delle scommesse, introdurre nuove tipologie di giochi più al passo coi tempi, ridefinire la disciplina della ripartizione della raccolta delle scommesse, unificare i totalizzatori nazionale e locali e stabilire un tetto minimo del 60% sull’entrate totali per l’erogazione dei premi delle corse.

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