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I cittadini del M5S in piazza. Intervista a "La Voce del Paese" (ed. Noicattaro) del 04.01.2013
I cittadini del M5S in piazza. Intervista a "La Voce del Paese" (ed. Noicattaro) del 04.01.2013

Intervista: saranno i cittadini a cambiare questo Paese

Intervista a “La Voce del Paese” (ed. Noicattaro) del 04.01.2013

1) Giuseppe L’Abbate. Lei è secondo in lista per il M5S Puglia e molto probabilmente sarà eletto parlamentare. Il suo impegno è stato premiato dai militanti nelle Parlamentarie. Ci vuole raccontare la sua storia politica che l’ha portata sin qui ?

Per fortuna non ho una storia politica e non ho alcuna intenzione di averla. Nessuno nel M5S ha una storia politica, siamo semplici cittadini che hanno voglia di spendersi per il proprio paese per alcuni anni. Poi torniamo ad essere semplici attivisti. Chi ha una storia politica alle spalle significa che vive di politica e noi questo proprio non l’accettiamo. Nel caso delle parlamentarie la gente si è informata ed è venuta a conoscenza del nostro impegno quotidiano e concreto sul territorio di Polignano.

2) A proposito delle Primarie che differenza c’è stato a suo avviso tra le vs parlamentarie e le primarie del Pd?

Con la legge elettorale attuale (il cui mantenimento è stato voluto da PD e PDL per mera convenienza) i cittadini non hanno la possibilità di esprimere il voto di preferenza. Per ovviare a questo vuoto di democrazia noi abbiamo deciso di fare le parlamentarie e cioè di dare la possibilità ai cittadini di scegliere i candidati che eventualmente entreranno in Parlamento. Purtroppo per un MoVimento che in poco tempo si attesta ad essere, a detta dei sondaggi, la seconda forza politica del Paese, era naturale cercare di evitare eventuali infiltrazioni di malintenzionati. È per questo che è stata fatta una scelta restrittiva.

Tutti i candidati hanno avuto a disposizione una pagina personale in cui hanno pubblicato i curricula e le dichiarazioni d’intenti per il Parlamento, inoltre hanno pubblicato i link alle proprie pagine facebook, twitter, meetup ed hanno anche potuto pubblicare un video di presentazione. Insomma tutti i votanti hanno potuto conoscere quanto più possibile i candidati.

Uno splendido specchietto per le allodole sono state invece le primarie del PD di fine anno, dove il peso dei cardinali si è fatto sentire, con i listini bloccati, le deroghe e la falsa parvenza di partecipazione del basso. Del resto, trattandosi di malriuscita scopiazzatura…

3) Quali sono i temi che porterà a Roma e soprattutto quale sarà il suo impegno in parlamento per il territorio?

Oggi crediamo che la Puglia abbia tre problemi di grossa entità: il caso Ilva, la gestione dei rifiuti e il problema energetico.

Per quanto riguarda l’Ilva crediamo si tratti di una situazione complicatissima con migliaia di operai che rischiano il posto di lavoro ed una città intera avvelenata giorno per giorno. Bisogna fare ogni sforzo per capire che tipo di riconversione si potrebbe praticare e quale tipo di bonifica, utilizzando la stessa manodopera dell’Ilva con la collaborazione dello Stato e con provvedimenti ingiuntivi nei confronti della proprietà.

Per la gestione dei rifiuti, crediamo sia fondamentale bloccare la costruzione degli inceneritori ed avviare quanto prima la Strategia Rifiuti Zero.

Per quanto riguarda l’energia, i cittadini devono sapere che in Puglia abbiamo la più grande produzione di energia da fonti rinnovabili che, però, viene in gran parte sprecata perché l’infrastruttura (rete elettrica) non è in grado di supportarla. Questo è avvenuto perché sono stati elargiti finanziamenti a pioggia senza un valido criterio. Tutto ciò ha portato solo alla compromissione di alcuni ambienti naturali (si vedano i campi pieni di pannelli fotovoltaici o le pale eoliche installate nei terreni) senza avere un ritorno economico sul territorio. Il 95% dei finanziamenti sono andati nelle tasche di aziende straniere.

Ci piacerebbe approfondire questi temi in modo da rendere chiaro il nostro pensiero.

Queste sono solo alcune delle istanze sollevate dal territorio, poi, parliamoci chiaro, dobbiamo smettere di pensare che una persona possa risolvere i problemi di una collettività. Un paese o il Paese lo cambiano i cittadini. Centinaia di migliaia di cervelli che convergono su un unico problema producono sicuramente di più e meglio di una oligarchia ormai usurata e usurante. È finito il tempo di delegare.

La funzione del Parlamentare è quella di operare per il bene dell’intera Nazione, non si deve pensare a salvare un territorio a discapito di altri, altrimenti, il Parlamento sarebbe un campo di battaglia: piemontesi contro emiliani, calabresi contro campani, pugliesi contro veneti e valdostani contro lampedusani ecc.

Soltanto uno sforzo comune può produrre buoni risultati per tutti.

4) Cosa ne pensa delle polemiche interne al Movimento, vedi quelle della Salsi e di Favia, lei vede falle nel movimento? Non crede che bisogna affinare la preparazione degli iscritti, il modus operandi dei gruppi e degli attivisti ?

La democrazia compiuta non esiste, essa è un percorso da conquistare e da verificare giorno per giorno. Vera democrazia è anche scegliere il rigore e a volte la rinuncia come antidoti alle spinte individualistiche e all’assemblearismo caciarone e improduttivo. Un blob, una marmellata informe che garantisce soltanto la confusione e l’incentivo verso “ognuno può fare quel che gli pare”.

Per noi la regola delle regole è rispettare i principi e le direttive che noi stessi ci siamo dati. Chi non le rispetta danneggia tutti gli altri e non si capisce perché le abbia accettate. Dovrebbe ritenersi una garanzia per tutti il fatto che Grillo ha allontanato alcuni che si sono posti fuori dai principi e dallo spirito del MoVimento. Se vogliono possono anche iscriversi ad un partito o fondare un qualcos’altro.

Se Lei vuole entrare in un club dove è obbligatorio indossare lo smoking cosa fa, si presenta e pretende di entrare con un jeans e una maglietta, alla Nino D’Angelo?

Un conto è il dibattito teorico che deve essere sempre presente, un altro è mettere in atto comportamenti non previsti dalla comunità che si è data quelle regole.

5) Chi sarà il candidato premier del M5S? Perché non avete creduto in Ingroia Premier?

Non abbiamo un candidato premier perché non serve un premier. Come abbiamo già detto non abbiamo bisogno di alcun leader. Ogni cittadino deve essere leader di se stesso e non deve delegare la propria vita nelle mani di altri. D’altro canto il premier viene nominato dal Presidente della Repubblica che, insieme alla complicità di PD-PDL-UDC si è aumentato lo stipendio di € 9.000 al mese. Facciamogli pur fare qualcosa!

Per quanto riguarda Ingroia, noi lo stimiamo come persona e per l’operato che ha svolto da magistrato. Più volte Grillo sul suo blog lo ha anche difeso dai vari attacchi subiti, però se fosse entrato nel M5S sarebbe stato un semplice attivista come tutti gli altri. Da noi è regola l’ognuno vale uno. Ci è dispiaciuta, e un po’ ci ha deluso, la sua scelta di voler appoggiare i partiti poiché sono dei contenitori ormai vuoti e che servono al massimo ad intascare qualche rimborso elettorale ai danni dei cittadini.

6) Ci sono probabilità di elezioni anche per un altro polignanese Emanuele Scagliusi. Una battuta ma cosa c’è a Polignano che in altri paesi della Puglia manca rispetto all’attivismo a 5 stelle?

Sì, ci sono buone probabilità anche per Emanuele Scagliusi. Evidentemente il lavoro e le azioni messe in atto nel nostro territorio dagli attivisti del M5S di Polignano è stato molto apprezzato da tutti gli iscritti della Puglia. D’altronde, con la rete, è facile far conoscere e condividere le varie iniziative.

7) Come e in che modo intende avviare la campagna elettorale? Perché anche gli elettori nojani dovrebbero votare il M5S?

Siamo in costante contatto con tutti gli altri candidati e con tutti i gruppi della Puglia. L’anticipazione della data del voto ci ha portato ad accelerare i tempi, perché bisogna preparare tutta la documentazione necessaria. Nel contempo, stiamo decidendo come avviare la campagna elettorale. Di certo sarà, come le altre, “leggera” dal punto di vista economico. Noi non prendiamo i rimborsi elettorali, per cui ci autofinanzieremo.
Noi non chiediamo un semplice voto agli elettori, noi chiediamo la partecipazione di tutti i cittadini alla gestione della cosa pubblica. È questo il cambiamento culturale che noi portiamo avanti. Ogni cittadino deve spendere un po’ del suo tempo ad informarsi ed a proporre idee e progetti per la propria città. È arrivato il momento di riappropriarci delle Istituzioni. Basta delegare il nostro futuro nelle mani di cialtroni, dobbiamo essere i protagonisti del nostro futuro.

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