Intervista a “La Voce del Paese” (ed. Polignano) del 18.02.2014
- Governo Renzi al via. Se le sue proposte sono condivise, le votate?
Certo! È dal giorno in cui è nato il MoVimento che diciamo di esser pronti a votare ogni proposta che condividiamo e che sia a vantaggio dei cittadini. Il problema è che nel (finto) duello Renzi-Letta non si è parlato mai di contenuti. Quali sono le strategie per uscire dalla crisi? Quali sono le iniziative da adottare per affrontare il dramma dell’occupazione? Zero, nulla, il vuoto assoluto. Lo scontro interno del PD per la presa delle poltrone si sta scaricando sul Paese tutto a danno dei cittadini. Non era Matteo Renzi a dire soltanto qualche settimana fa che non si sarebbe prestato a giochetti da Prima Repubblica? Non era il segretario del PD a giurare che non avrebbe mai messo piede a Palazzo Chigi senza il consenso popolare? Perché i giornalisti non rivolgono a Renzi queste domande? Basta con gli inciuci sottobanco, la maschera è ormai calata da un pezzo. Gli italiani onesti hanno ormai capito i loro giochini e vogliono andare al voto per mandarli a casa.
- Dite la verità, se dura fino al 2018, vi siete salvati in Parlamento…
La verità è che se dura fino al 2018 il Paese affonderà. Credete realmente che la sostituzione del premier cambierà le cose in Italia? Renzi se volesse realmente il bene del Paese avrebbe dovuto dire ai suoi in Parlamento di discutere tutte le sue proposte, se ci sono, nelle commissioni competenti e di rigettare tutti i decreti incostituzionali sfornati dal Governo. Non servono superuomini per cambiare l’Italia, basta solo applicare le leggi e la Costituzione. Tutto ciò non è stato fatto, forse perché a Renzi interessano solo il potere e il prestigio da premier. A proposito, proprio l’altro ieri abbiamo versato sul fondo di garanzia per le PMI circa 17.000 euro tra metà dello stipendio e rimborsi forfettari che abbiamo fatto risparmiare ai cittadini relativamente ai mesi di novembre e dicembre. Se gli “onorevoli” di tutti i partiti seguissero il nostro esempio…
- Qui a Polignano c’è aria di rimpasto. Quali assessori fareste fuori?
Questa è una domanda troppo semplice e scontata. Noi sostituiremmo l’intera Amministrazione con una a 5 Stelle. Abbiamo una diversa visione di come amministrare una città. Tra l’altro, i risultati degli ultimi 30 anni non sembrano fare altro che darci ragione.
- Condividete la posizione di Focarelli e Gianpiero?
Che questa maggioranza non sarebbe andata molto lontana l’avevamo capito in molti. D’altronde quando si mettono insieme forze così eterogenee solo per poter vincere le elezioni, inevitabilmente si creano scontri. Il problema è che di queste beghe i cittadini ne hanno le tasche piene. Non è possibile bloccare un paese per un anno e mezzo solo per capricci o interessi personali. Per quanto riguarda i consiglieri Focarelli e Gianpiero, l’unica cosa che ci sentiamo di dire è che loro sono stati votati per stare in coalizione e quindi in maggioranza con quei partiti. Se non intendono più rispettare il mandato degli elettori non hanno altro da fare che spiegare alla cittadinanza le loro ragioni e dimettersi per rispettare la loro volontà.
- Che ne pensate del ritorno di Di Giorgio? Vi rassicura?
Sarebbe come chiedere cosa ne pensate del ritorno dei dinosauri. Per una forza come il M5S che nel suo Statuto ha l’obbligo di due mandati è una risposta alquanto scontata.
- Come mai L’Abbate e Scagliusi non sono ancora apparsi in qualche tribuna televisiva?
Il MoVimento non partecipa alle tribune televisive e francamente non abbiamo la smania di andare in tv per essere riconosciuti da tutti. Comunque sia, se ci sarà l’occasione, non avremo nessun problema a partecipare, sempre nelle modalità decise dal nostro ufficio di comunicazione. Tra l’altro proprio qualche settimana fa Emanuele ha partecipato ad una trasmissione di approfondimento su Canale 7.
- Qui alcuni politici continuano a domandarsi: a cosa servono due polignanesi in Parlamento?
Se se lo chiedono i politici allora stiamo tranquilli perché significa che stiamo facendo bene il nostro compito. Sappiamo benissimo che il loro concetto di politica è opposto al nostro. Due polignanesi in Parlamento servono a fare gli interessi degli italiani. E quando diciamo italiani intendiamo tutti gli italiani dall’Alto Adige a Lampedusa. Il Parlamento legifera e fa gli interessi di un’intera nazione e non di un solo comune. È evidente la confusione di ruoli e di compiti che i nostri politici locali hanno nella loro mente.
- Elezioni europee. Ci sono novità?
Parteciperemo e crediamo anche di vincerle. Poi nel Parlamento Europeo faremo come sempre, valuteremo ogni proposta e decideremo se votarla o meno. Finalmente gli italiani saranno rappresentati in Europa dato che fino ad oggi i partiti hanno utilizzato il Parlamento Europeo come un parcheggio di indagati in cerca di immunità o come “stipendificio”.
- Pensieri liberi su attualità locale….
Sicuramente è di rilevante importanza la partecipazione di Polignano alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo). Tuttavia, non riusciamo a comprendere le motivazioni che hanno spinto questa Amministrazione a partecipare con uno stand individuale, aperto solo ai membri dell’associazione albergatori e non a tutti gli albergatori di Polignano. Sicuramente il nostro paese è tra i più suggestivi della Puglia ma riteniamo che pensare di poter vincere la battaglia dello sviluppo turistico e poi della destagionalizzazione da soli e senza cooperare con i comuni limitrofi sia una mossa a dir poco ingenuamente presuntuosa. Riteniamo che questa sia l’ennesima riprova che a gestire “la cosa turistica” c’è urgente bisogno di competenza, pianificazione e analisi piuttosto di gente interessata a mettere in luce la propria individualità. Proprio a proposito di pianificazione, vorremmo fosse dato giusto risalto al lavoro fatto dagli Attivisti M5S di Polignano che, con una programmazione iniziata nel 2013 sulla “Settimana Europea della Democrazia Locale”, il 14 febbraio scorso sono stati onorati dell’invito del Consiglio d’Europa per rappresentare Polignano, mai successo prima, di fronte a 47 paesi Europei.