Intervista a “La Voce del Paese” del 04.12.2014
1) Siamo sicuri che dopo questa intervista non vi cacciano dal M5S? Scherzi a parte, non credete che si stia esagerando con le espulsioni e che il calo dei consensi sia dovuto a Grillo?
Siamo qui a rispondere, con piacere, alle sue interviste dall’inizio di questa legislatura. Nel Movimento 5 Stelle ci sono poche regole, che con coerenza tutti devono rispettare. Se non le rispetti, ti poni automaticamente fuori dal gruppo. Noi due siamo fieri di aver restituito 155mila euro per aiutare le piccole medie imprese, cosa che non hanno fatto coloro che sono usciti dal gruppo, non rispettando gli impegni che avevano sottoscritto prima della candidatura.
Più che il calo di consensi, ci preoccupa l’aumento dell’astensione, sintomo che i cittadini non si sentono più rappresentati dalle Istituzioni. Con Renzi premier eletto da nessuno, intento a lanciare tweet e slogan, preoccupato insieme a Berlusconi a discutere solo di temi autoreferenziali come la legge elettorale e la riforma costituzionale, a scapito di lavoratori ed imprese stritolati sempre più nella morsa della crisi. La nostra proposta sul Reddito di Cittadinanza è stata incardinata al Senato e verrà discussa tra qualche settimana: noi pensiamo che sia parlando di temi concreti come questo che si riavvicina la gente alle istituzioni.
2) Chi preferite o scegliete tra le 5 stelle scelte da Grillo: Ruocco, Sibilia, Di Battista, Fico e Di Maio?
In tanti chiedevano a Grillo di fare un passo indietro, potrebbe esserci chiunque (anche noi) tra i 5, non ci sarebbe alcuna differenza. Si tratta di un momento di cambiamento. Non è semplice perché la macchina è diventata così grande che non è più facile guidarla, non nascondiamocelo, è un progetto quello del M5S così bello, articolato, rivoluzionario e complesso che prevederne lo sviluppo nel 2010, quando abbiamo cominciato con i primi banchetti a Polignano, era quasi impossibile specie con questa velocità. Sono passati quasi due anni dal nostro ingresso in Parlamento e questa mini organizzazione orizzontale che si era creata, con il solo Beppe Grillo come garante, era chiaro che era più sufficiente e funzionale. È nata così la necessità da parte di Beppe e Gianroberto di delegare qualcosa: nessun direttivo ma solo 5 persone che aiuteranno lo staff a far funzionare al meglio la macchina.
3) Come è andato l’incontro con Onofrio Introna? A proposito, non rappresenta il vecchio pure lui…
L’incontro non è stato con il solo Onofrio Introna. Noi siamo andati in audizione nella commissione competente per presentare la nostra proposta di legge elettorale regionale dato che fino ad oggi la Giunta Vendola non è stata in grado di approvarne una. La Regione Puglia, infatti, non sa ancora con quale tipo di metodo andare a votare. Sono oramai settimane che noi ci confrontiamo concretamente con il consiglio regionale per la nuova legge elettorale. La nostra proposta, il Democratellum, basato sui principi di partecipazione e trasparenza, si rifà al testo di riforma della legge elettorale nazionale presentata dal Movimento 5 Stelle in Parlamento, che è stata scritta grazie alla partecipazione di più di 30.000 cittadini alla stesura dei punti fondamentali: preferenze, massimo due mandati e niente condannati.
4) Bisogna ammettere che le primarie in Puglia sono andate meglio del previsto. Oltre 100mila elettori, molti di più delle vostre “parlamentarie” che vi hanno consentito di entrare in Parlamento, potrebbero osservare i più critici… Non trovate?
Confrontare le primarie del PD con le parlamentarie è come confrontare le pere con le mele. Parliamo di due cose completamente differenti. Il PD esiste da 60 anni, il M5S dal 2004: inoltre ogni tornata delle primarie del PD, vede il cambio delle regole. A volte possono partecipare solo gli iscritti al partito, a volte no. Insomma, cambiano le regole in base alle correnti interne del partito. In realtà, le primarie servono solo ai vari personaggi per misurare la propria forza nel partito.
5) Anche a Polignano tanti elettori alle primarie di domenica. Come analizzate o spiegate il dato?
A Polignano alle primarie del PD del 2007 andarono a votare più di 1.800 elettori, nel 2009 per eleggere il segretario nazionale Bersani e regionale Blasi gli elettori furono quasi 1.500, nel 2010 per scegliere tra Boccia e Vendola alla presidenza della Regione Puglia gli elettori furono più di 1.700. A dicembre 2012, poco più di 1.300 votanti. A Dicembre 2013 hanno votato in 1.190 per scegliere il segretario di partito. Qualche giorno fa, nel 2014, hanno votato in 1.067. Più che un successo sembra un lento ed inesorabile declino.
6) L’opposizione di questo consiglio comunale spende comunicati e ordina paginate di interviste su una pista di ghiaccio e su eventi che hanno portato finalmente l’atmosfera natalizia a Polignano. Voi pensate che invece debba occuparsi di altro? Di altri argomenti? Per esempio…
Ognuno fa l’opposizione che ritiene più efficace. A noi però, interessa più quello che fa la maggioranza dato che sono due anni e mezzo che fa solo danni.
7) Emiliano candidato alla presidenza della Regione è meglio o peggio di Vendola?
È il Renzi della Puglia. Entrambi, infatti, dicono quello che diciamo noi dal 2004. La differenza è tra chi dice e non fa e chi, viceversa, dice e fa. Emiliano perché non parla dei disastri fatti a Bari durante i suoi 10 anni di Governo? Qui non è un problema di persone ma di sistema che va cambiato. Non ci sarà mai una persona in grado di risolvere i problemi se non si cambia l’intero sistema.
8) Osservazioni libere
Anche in Puglia il Movimento 5 Stelle si sta preparando alle elezioni Regionali 2015, ci saremo. Il candidato Presidente e i candidati consiglieri verranno scelti col nostro metodo: la selezione online tra coloro che sono iscritti al portale del Movimento. A sostegno di questa lista, tutti i portavoce pugliesi eletti daranno il proprio contributo trasferendo le proprie esperienze nelle istituzioni a tutti i candidati tramite il contributo attivo alla stesura di un programma partecipato in gruppi di lavoro sul territorio. L’obiettivo è quello di riportare onestà e trasparenza anche in Regione, dopo decenni di smantellamento della sanità, dell’ambiente e di scandali giudiziari.