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Milena Gabanelli. Intervista a "La Voce del Paese" (ed. Polignano) del 22.05.2013
Milena Gabanelli. Intervista a "La Voce del Paese" (ed. Polignano) del 22.05.2013

Intervista: il M5S e la giornalista Milena Gabanelli

Intervista a “La Voce del Paese” (ed. Polignano) del 22.05.2013

1) Dopo Report di domenica sera, ritenete ancora che la Gabanelli sia la miglior giornalista?

Ci stai chiedendo se una giornalista deve essere ancora ritenuta una brava giornalista se fa bene il suo lavoro? La risposta allora è quantomeno ovvia: certo! La Gabanelli, proprio in virtù del fatto che non ha alcuna preferenza e svolge il proprio compito professionale e sociale in maniera integerrima, è una brava giornalista. È nel novero dei “migliori” del campo, purtroppo attualmente troppo ristretto per una democrazia evoluta quale l’Italia mira ad essere.

2) Lo avete sempre ribadito: i cittadini devono controllare voi “cittadini”. Perché la Gabanelli vi avrebbe tradito?

E chi dice che ci avrebbe “tradito”? Sono i giornalisti a tradire quando non pubblicano per intero le interviste o le distorcono a proprio piacimento o, ancor peggio, per compiacere qualcun altro. Noi siamo al servizio dei cittadini, che devono controllare il nostro operato perché così facendo si attiveranno e torneranno ad interessarsi della “cosa pubblica” che, in quanto pubblica, non può essere lasciata in mano ai pochi centri di interesse rappresentati dai partiti. Quello che noi auspichiamo è un cambiamento di atteggiamento e culturale per ridare linfa al dibattito tra la gente per trovare soluzioni condivise.

3) Come mai, durante il servizio, Casaleggio e Grillo hanno preferito non rispondere? 

In realtà nel servizio è Casaleggio che ha detto, in una circostanza particolare ovvero con una domanda posta al volo: “su questo argomento preferisco non rispondere”. In tutto il servizio a Grillo non viene mai posta la domanda. Questo per onestà intellettuale. Del resto, noi non abbiamo superpoteri o microchip e quindi non siamo nella testa né di Grillo né di Casaleggio. Il nostro gruppo alla Camera non ha ricevuto alcuna richiesta dallo staff di Report, altrimenti non avremmo avuto alcun problema a collaborare per perseguire la ricerca della verità: unico e sommo obiettivo di un corretto giornalista. Il fatturato complessivo (e quindi proveniente anche da fonti diverse dal blog) della Casaleggio Associati ammonta a 1 milione e 399 mila euro nel 2011 contro 1 milione e 670 mila euro del 2010 e 1 milione e 628 mila nel 2009. Non solo: la società è passata da un utile (118 mila nel 2009 e 86 mila euro nel 2010) ad una perdita di 57 mila e 800 euro. Questi sono numeri pubblici di un bilancio pubblico (come dovrebbe essere quello della nostra Polignano di cui invece latitano i documenti e gli allegati) che potete riscontrare anche voi. Basta cercare ed incrociare le “fonti”. Ricordiamo, infine, che l’eccedenza delle somme raccolte dal MoVimento con piccole sovvenzioni private sono stati consegnati al Comune di Mirandola: parliamo di circa 425 mila e 700 euro. Un’ultima cosa: ci fa piacere che Report susciti interesse. Peccato che però, a quanto pare, la prima parte riguardante i debiti dei presunti defunti DS non sia stata accattivante come quella del resto relative alle fondazioni politiche, ai cosiddetti “think tank” presieduti da politici di destra e sinistra più utili apparentemente per girare cespiti e donazioni che per produrre proposte di legge concrete per il bene del Paese intero.

4) Quali altre anomalie state riscontrando nei Palazzi romani, che sfuggono ai nostri occhi e alla nostra conoscenza? (anche risposta lunga e dettagliata…)

“So 13 anni che sto qua e non ho mai visto tanta gente tutta insieme in questi uffici” oppure “Ah, stasera andiamo via alle nove ed un quarto?! Io guardo tutto e ricordo tutto”. Che siamo degli “alieni” lo dimostrano già queste reazioni dei commessi e degli operai del palazzo dove sono ubicati i nostri uffici. Semplicità, educazione, rispetto di tutti, gentilezza sono comportamenti che, a detta loro, raramente sono stati abituati a vedere nei loro confronti. Se non avessero una famiglia da mandare avanti e potessero parlare, anche solo per pochi minuti, dipingerebbero il quadro reale e preciso di quel che accade nei cosiddetti “luoghi del potere” e scoprireste, voi giornalisti e i cittadini tutti, aneddoti e cose inimmaginabili. Basti pensare al recente servizio del programma televisivo “Le Iene” su un presunto collaboratore di un presunto senatore dove è stato denunciato un intero sistema di vere e proprie “mazzette” da parte delle lobby per incidere sulle singole politiche e decisioni da attuare.

5) La vostra risposta alla legge anti-movimento è: “non ci presentiamo alle prossime elezioni”. Non credete sia quello che vogliono i partiti? Sarà una vostra sconfitta col rischio di scomparire…

Siamo in Parlamento per valutare ciò che vogliono i cittadini o ciò che vogliono i partiti? Se i partiti vogliono un qualcosa che va contro il 30% dei cittadini che ha espresso la propria preferenza scegliendo noi, se ne assumeranno ogni responsabilità. Non solo, per onestà intellettuale dovrebbero ammettere che il loro arroccamento, il loro chiudersi a riccio contro il mondo reale esterno ha già messo a rischio la partecipazione democratica di moltissimi italiani che hanno preferito l’astensione al voto. Si andrebbe a creare una oligarchia di fatto: governassero pure loro 4 o 5 partiti con la misera rappresentatività di cui godono. E continuino pure a chiamarla “democrazia”.

6) Come spenderete i vostri “stipendi”?

Cogliamo l’occasione per fare nuovamente chiarezza su un argomento a cui piace tanto parlare ai giornali. La nostra indennità lorda prevede uno stipendio netto che si aggira all’incirca attorno a 3.000 euro. All’incirca perché varia, come tutti gli italiani, in funzione della propria aliquota Irpef di appartenenza. Praticamente quanto un sindaco di un paese di 15.000 abitanti. Il resto che percepiamo come rimborso spese forfettario, l’abbiamo trasformato in un rimborso “a piè di lista”: insomma, tutti vedranno online come concretamente sono state spese queste cifre grazie alla spiegazione per capitoli di spesa. Nulla di ciò che rimane diventerà, come nel caso di tutti gli altri partiti, nuovo “reddito esentasse”. La rimanenza, infatti, sarà versata ad un fondo che la Camera dei Deputati, al momento, non ci ha permesso di istituire. Strano, visto che la stessa Presidente, l’On. Boldrini, ha detto di voler restituire parte dei propri compensi. Provate a chiederlo a lei magari no?

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