Intervista a “La Voce del Paese” (ed. Polignano) del 20.03.2013
Entrare a Montecitorio è un’esperienza unica. Il senso del dovere, quel dover dar seguito alle esigenze ed al volere popolare che si pone come morale sopra la tua persona, ti pervade e ti porta a sentirti un mezzo per ottenere un futuro migliore per i tuoi concittadini e per i loro e tuoi figli. Emozioni che ci accompagnano ogni giorno e che si mescolano al senso di responsabilità e alla necessità e voglia di mettersi al lavoro. Osservare da vicino il modo di comportarsi dei politici ci rende effettivamente alieni: alieni da quel modo di fare che è superfluo descrivere ma che è il frutto di una partitocrazia eterodiretta, che pensa a se stessa ed alla propria sussistenza. Alla propria sopravvivenza. È sufficiente la notizia del giorno (martedì, ndr), ovvero il pranzo della Presidente della Camera Boldrini alla mensa di Montecitorio e l’immenso stupore dei dipendenti della mensa stessa per farvi comprendere che i politici sinora, nonché tuttora, vivano in un mondo tutto loro. Una mensa self-service dove noi, parlamentari del MoVimento5Stelle che siamo “appena” 109 alla Camera, mangiamo tutti i giorni perché tra noi ed i cuochi, gli inservienti ed i dipendenti tutti non vi è alcuna differenza e siamo tutti sullo stesso piano. La cultura, l’arte e il fascino dell’Istituzione rendono Palazzo Montecitorio, del resto, un luogo incomparabile: ma non possiamo esimerci dal raccontare la perfetta funzionalità della macchina burocratica che molto probabilmente viene bloccata da chi non ha forse molta voglia di farla funzionare, perché ciò significherebbe lavoro e sforzo costante. È bastato che entrassimo noi nei palazzi del potere per veder modificate alcune cose – ed ancora non ci è stata data possibilità di muovere un dito! –: dall’anicetta della fontanella d’acqua ai biglietti gratuiti per le manifestazioni sportive, dalle file privilegiate all’ufficio postale a quelle per gli ascensori, alla scomparsa del servizio sartoriale. E quanto potrà costare mai una sarta a Roma?! Per finire con la proposta di due personalità fuori dal mondo dei partiti come Presidenti di Camera e Senato. Se per voi questi sono solo piccoli cambiamenti, a noi non resta che ricordare che il mondo si cambia e migliora proprio dalle piccole cose. La speranza è che i partiti, anche attraverso i loro media, non intensifichino la lotta verso il nostro movimento, un movimento composto da gente semplice e di onesti sentimenti, per poter continuare la nostra missione: rendere la nostra amata Italia un Paese migliore e di cui si debba andare orgogliosi, senza nulla di cui vergognarsi.
– Se aveste avuto due scelte, Schifani o Grasso, voi, al Senato, chi avreste votato? Meglio Grasso o Schifani?
Ci perdoni, ma la domanda non ha senso. Grasso può anche essere quella personalità integerrima della lotta antimafia che è sotto gli occhi di tutti, ma rappresenta comunque un partito – il PD. Un PD che detterà la linea e obbligherà il Presidente a stilare dei calendari dei lavori a loro favorevoli. Quindi, se una legge vorrà essere osteggiata la sola personalità integerrima di Grasso potrà fare poco o nulla. Certo fa specie vedere che i partiti sono stati costretti dalla nostra presenza a pescare dalla società civile delle figure super partes e garantiste delle Istituzioni. È il chiaro segnale che al loro interno non vi sono persone in grado di poter trasmettere un’immagine di purezza ed onestà. Chissà come mai!
– Con l’elezioni alla Camera e al Senato si è registrata una grande partecipazione del web schierato dalla parte di Grasso. Che significato ha per voi?
Il web è uno strumento. Il web non è la gente. La gente la si vive e la si sente nelle piazze e per strada. E lì che abbiamo costruito il nostro percorso. Vi basta far mente locale a quanti comizi ci sono stati nell’ultima campagna elettorale. Il conteggio si ferma alla prima mano: appena due, i nostri! Perché i partiti hanno preferito i loro salotti, o peggio ancora i salotti tv, come ulteriore dimostrazione dello scollamento che dimostrano di avere con i cittadini. Tornando al web, questo è lo strumento che permette il dono dell’ubiquità a tutti i cittadini vogliosi di partecipare. Non ha nulla di speciale la preferenza di Grasso: forse anche i Berlusconiani più convinti l’hanno apprezzato come figura super partes. Non può che significare la necessità che parte del basso di avere personalità in grado di ricoprire i ruoli principali delle Istituzioni senza sporcarli con le loro bieche storie personali.
– Con chi avete avuto modo, in questi giorni, di confrontarvi? (intendo anche politici di vecchia data)…
In tutta onestà evitiamo i confronti. Con molta umiltà ci reputiamo diversi. È più semplice che ci troviate a parlare con un cuoco della mensa che con un politico il cui fine non sarà mai quello di esternare un’esigenza del popolo, di trovare un punto di incontro per sostenere un’iniziativa od una legge, ma quello di trovare qualche modo “truffaldino” per ottenere un proprio tornaconto personale o di partito. Certo, questa è solamente una percezione, una prima impressione, dettata anche dal particolare momento in Aula ma diciamo che i politici dovranno darsi molto da fare per farci superare questi ardui scogli di riluttanza. Spero si facciano presto vivi, invece, i politici il cui unico obiettivo è quello di rinnovare il Paese per portarlo in un III millennio fatto di buona volontà, innovazione e progresso morale, culturale ed economico.
– Com’è Polignano vista dallo “spazio” (Roma)?
Polignano è casa nostra. È la nostra terra. Non andiamo sullo spazio bensì ad appena 600km e continueremo ad essere vigili sul territorio che ci appartiene e che amiamo. Non dimentichiamo da dove veniamo, perché quel che siamo è il terreno dove sinora abbiamo mosso i nostri passi. La nostra esperienza a Roma non può far altro che darci nuove idee di sviluppo e rinnovamento per Polignano. Chi pensa che una volta a Montecitorio ci dimenticheremo del nostro amato paesino si sbaglia di grosso e sarà presto smentito, se non lo è stato già!
– Com’è andato l’incontro di ieri e di cosa avete parlato?
Nella riunione abbiamo scelto chi candidare dei nostri per le cariche dell’Ufficio di Presidenza (Vicepresidenti, Segretari e Questori) che verranno votate in aula giovedì 21 marzo. L’obiettivo che ci proponiamo, dettato dalla stessa prassi della nostra democrazia, è quello di avere almeno un Questore: vero e proprio controllore dei conti delle Camere che gestiscono circa 1 miliardo di euro. Noi cittadini del MoVimento 5 Stelle presenteremo i nostri candidati per tutti i ruoli perché vogliamo essere protagonisti del rinnovamento che abbiamo promesso in campagna elettorale. Vogliamo partecipare alle decisioni che si prendono al chiuso delle stanze dei bottoni, per rispetto della volontà popolare che ci ha scelto.
– Che ne pensate del comunicato 45 del 2011, in cui Grillo concede massima libertà di voto in Parlamento, senza chiede il permesso ad alcun capo bastone?
Non vi è alcuna linea dettata da Grillo. Vi sono però alcune regole che abbiamo sottoscritto nel momento stesso in cui ci siamo candidati. Una di queste recita chiaramente che le decisioni verranno prese a maggioranza dal gruppo parlamentare, sia alla Camera sia al Senato. Punto. Il resto sono solo illazioni. La libertà al singolo potrà essere concessa, forse, magari in situazioni particolari come l’eutanasia o altri temi etici in cui il proprio percorso personale risulta fondamentale ma per quanto riguarda leggi e cariche la linea del MoVimento è quella dettata dalla maggioranza del gruppo parlamentare: come vuole e ci insegna la nostra amata democrazia italiana.
– Secondo voi ci sono senatori del M5S pronti a votare la fiducia a Bersani?
Non lo sappiamo e né ci interessa sinceramente. Ripetiamo, la linea del MoVimento5Stelle sarà quella che verrà fuori dalle riunioni che facciamo e continueremo a fare in tutta trasparenza. Quello che ci preme ora è metterci al lavoro per cambiare e salvare il Paese da questo baratro dove ci hanno condotto i 20 anni di PD e PDL. Se per voi l’Italia si rinnova con Bersani, non sappiamo cosa dirvi in tutta onestà!
– Che ne pensate del nuovo Papa?
Papa Francesco, scegliendo questo nome, ha fatto un passo che nessun suo predecessore ha mai osato. Tutti esterrefatti dalla scelta ed ancor di più dai piccoli gesti che ha compiuto, tali da smentire qualsiasi malalingua. Forse dovremmo un po’ tutti ispirarci a lui per comprendere che bastano davvero piccoli accorgimenti ed un animo teso al bene per fare di questa nazione la migliore al mondo.
– Avete difeso Vitto dalle polemiche delle graduatorie. E’ così?
Ma anche no! Il Sindaco se ha da difendersi lo faccia da solo, di sicuro non siamo noi né la sua stampella né il suo avvocato di staff (che per giunta ci toccherà pagare lautamente con le nostre tasse)! Il nostro intento era solamente quello di sottolineare agli occhi dell’opinione pubblica il becero gioco dei partiti che sfruttano occasioni come questa per attrarre consenso: non solo non vi è uno straccio di prova, ma gli stessi partiti che hanno attaccato, offeso e cavalcato l’onda del malcontento non hanno speso un solo secondo post elezioni per dare dimostrazione concreta alle loro accuse. Ciò non può che significare che il loro obiettivo non era quello di far chiarezza ma piuttosto quello di sfruttare a loro favore la situazione. Il Sindaco, da persona super partes, ha ammesso i propri errori da campagna elettorale ed ha fatto in modo da non perpetrare un qualcosa che, alla luce dei fatti e alla luce di quello che la nostra stessa Costituzione garantisce, non esiste. Quindi, smettiamola di discuterne e pensiamo a quello che bisogna fare per il bene di Polignano, grazie!