Intervista a “La Stampa Web” del 09.03.2013
1) Crede che il modello Sicilia – lodato ieri dallo stesso Grillo – sia applicabile anche in Parlamento?
Certo che è applicabile. A volte ci sembra che non riusciamo a capirci, noi non facciamo alleanze o accordi di sorta con nessuno, non abbiamo preferenze o simpatie verso alcun politico o forza politica. Valuteremo volta per volta le proposte che verranno fatte in Parlamento, se ci piacciono le voteremo, proporremo modifiche o, semplicemente, non le voteremo motivando la nostra posizione. Ci meraviglia che a proprio noi, neofiti della politica come veniamo definiti, tocchi il compito di spiegare che simpatie, preferenze precostituite, comportamenti ondivaghi fanno parte di quella che potremmo definire fase “prepolitica” di chi ha un rapporto immaturo, infantile e controproducente con la Politica.
2) Bersani ha aperto al Movimento 5 Stelle proponendo un “governo di scopo” limitato nel tempo e con un programma preciso: riforma elettorale e delle istituzioni, conflitto d’interessi, taglio dei costi della politica, moralità pubblica e privata, difesa dei ceti più deboli e impegni per una nuova politica europea e del lavoro. E’ un’agenda condivisibile?
Programma preciso? Quale sarebbe? I punti proposti da Bersani sono un’offesa all’intelligenza degli italiani. Si tratta di proposte molto generiche e inconcludenti, una trappola mal congegnata con proclami che ripetono da vent’anni. E non lo dice solamente un “neofita” come me ma anche persone come Massimo Cacciari e Marco Travaglio, sulla cui serietà penso non vi sia molto da discutere. Ecco, appunto, siamo seri.
3) Un possibile scenario è questo: Bersani riceve dal Capo dello Stato l’incarico per formare un nuovo esecutivo e si presenta in Parlamento chiedendo la fiducia sul programma sopra indicato.
Secondo Lei, come dovrebbe comportarsi il Movimento 5 Stelle di fronte a questa ipotesi? Sarebbe giusto consentire la nascita di un governo Bersani?
La fiducia è una cosa seria, dareste voi fiducia ad una persona che fino a pochi giorni prima vi ha indicato come un pericolo, vi ha offeso e denigrato? Portereste vostra madre dal medico che già le ha creato problemi, che è screditato, ha parcelle esagerate, usa metodi superati e lo fa anche con arroganza? Si dice che in politica valgono soltanto i numeri, sarà per questo che, folgorati sulla via di Damasco come San Paolo, Bersani ed il Pdmenoelle, (peraltro spaccato al suo interno) ora ci fanno la corte, ci scimmiottano nella comunicazione (Bersani in streaming non si può sentire), nel linguaggio, ci provano anche nelle proposte, ma non gli riesce bene perché sono costretti a restare nel vago. In realtà: non sono interessati ai nostri contenuti.
Il MoVimento 5 Stelle non appoggerà nessun governo dei partiti. Il problema non è accettare o meno il nostro programma (tanto non lo faranno mai) ma l’esecutivo che dovrebbe applicarlo e gestirlo. Tenterebbero di snaturarlo a colpi di decreti, esautorando ancora una volta il parlamento dalle sue funzioni. Destra, sinistra e centro hanno colpe gravissime e adesso fanno le verginelle, tentando di adescare chi ha costruito una forza politica alternativa e incompatibile con i loro comportamenti ed i loro contenuti? Non si può fare!
Se andate a rivedere le cronache delle trattative per formare governi un po’ difficili nel passato, ritroverete le stesse tecniche di “captatio benevolentiae”, con promesse di tutti i tipi sempre disattese.
4) Beppe Grillo ha fatto il nome di Dario Fo come candidato ideale per la Presidenza della Repubblica. Fo ha declinato l’invito (“sono troppo vecchio e ho già tanti impegni…”). So che il Movimento 5 Stelle sceglierà il suo candidato al Quirinale consultando gli iscritti online. Tuttavia, secondo la sua personale opinione, chi sarebbe il candidato giusto?
Mi vien da citarle il blog “Spinoza”: “Nei giorni scorsi Grillo ha caldeggiato la candidatura di un noto premio Nobel al Quirinale. Ma Giannino non se l’è sentita”. A parte gli scherzi, ritengo che il nuovo Presidente della Repubblica si troverà a svolgere un ruolo fondamentale per il futuro dell’intero Paese. Dovrà garantire onestà e serietà all’estero e far rinascere nella gente quell’amor di Stato che in molti sono riusciti, con il loro mal-comportamento, a mettere in crisi in questi ultimi lustri. Che sia una personalità dall’indiscusso valore culturale e storico come Fo o che sia un giurista del calibro di Gustavo Zagrebelsky, poco importa: più importanti sono i valori che incarna ed i messaggi su cui intenderà far leva.