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Si terrà domani l’interpellanza urgente sull’obbligo di inserire in etichetta lo stabilimento di confezionamento e/o produzione dei prodotti alimentari
Si terrà domani l’interpellanza urgente sull’obbligo di inserire in etichetta lo stabilimento di confezionamento e/o produzione dei prodotti alimentari

Interrogazione M5S sulle etichette dei prodotti alimentari

Dal prossimo 14 dicembre, i consumatori italiani potrebbero non leggere più in etichetta lo stabilimento dove viene prodotto ciò che acquistano. Un danno per tutti i cittadini che non avranno più un’informazione che gli permetteva di prediligere – sia per questioni economiche sia per questioni di sicurezza alimentare – le merci prodotte nel nostro Paese.

E proprio su questo argomento verterà la mia interpellanza urgente, che si terrà nella mattinata di domani, venerdì 14 novembre. A rispondere per conto dell’Esecutivo di Matteo Renzi sarà il Ministro dello Sviluppo Economico Guidi a cui chiederò se il Governo intenda notificare quanto prima, e comunque entro il termine ultimo del 13 dicembre 2014, alla Commissione europea il mantenimento dell’obbligo di indicare in etichetta la sede dello stabilimento di produzione alimentare per i prodotti realizzati e commercializzati in Italia.

Come spiega Dario Dongo, esperto di diritto alimentare e autore del libro “L’etichetta” (e-book scaricabile gratuitamente da qui), il regolamento (UE) 1169/2011 non prescrive la sede dello stabilimento tra le informazioni obbligatorie in etichetta, non prevista neppure dalle direttive precedenti. L’Italia aveva perciò introdotto la sede dello stabilimento quale notizia obbligatoria ulteriore con l’avallo della Commissione europea, la quale aveva riconosciuto il fondamento di tale prescrizione nell’esigenza di garantire l’efficacia di gestione della crisi.

Dal prossimo 14 dicembre, tuttavia, la prescrizione italiana potrà venire mantenuta solo a condizione appunto che il Governo Renzi provveda alla notifica della norma alla Commissione europea. Ma il Ministero dello Sviluppo Economico non ha manifestato alcun interesse in tal senso, anzi, ha espresso la propria assenza di volontà rispetto al mantenimento dell’obbligo nazionale di citare la sede dello stabilimento di produzione e/o confezionamento sulle etichette dei prodotti alimentari venduti in Italia attraverso una nota informativa diffusa alle Associazioni rappresentative delle varie categorie produttive lo scorso luglio.

Chi vuol sostenere questa battaglia può firmare la petizione, esistente da tempo online, promossa da “Io leggo l’etichetta”.

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