Scade oggi, 10 febbraio, il termine per il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli, cosi come stabilito dal D.L. n. 4 del 24 gennaio scorso, che il Governo ha frettolosamente fatto approvare a modifica dei parametri stabiliti dal D.L. n. 66/2014, da più parti definito incostituzionale. Mezza Italia agricola da stamani scende in piazza a protestare con l’obiettivo di sensibilizzare la politica ed ottenere l’esenzione dall’assurdo balzello. I nuovi parametri non tengono conto della complessità di tutto il territorio e, soprattutto, trascurano la funzione essenziale degli agricoltori nella tutela a presidio del territorio ed a beneficio dell’intera collettività.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 11.02.2015
L’Imu sui beni strumentali agricoli era sbagliata prima ed è sbagliata adesso dopo il tentativo di cambio di rotta del 24 gennaio che in alcuni casi ha aggravato la situazione delle aziende agricole pugliesi. È vero, la platea dei Comuni esentati è aumentata, ma tanti cittadini la dovranno pagare per la prima volta e, peraltro, l’altitudine rimane l’unico parametro utilizzato, quando già la rendita sarebbe stato un parametro più equo. Abbiamo provato in tutti i modi a farlo comprendere al Governo a partire dalla Legge di Stabilità, dove abbiamo proposto invano in prima istanza l’esenzione di tutti i terreni agricoli e fabbricati rurali strumentali, in seconda istanza l’esenzione solo per imprenditori agricoli e coltivatori diretti, con le relative coperture finanziarie.
Ci abbiamo riprovato nel cosiddetto “Decreto Milleproroghe” proponendo di posticipare il pagamento di almeno un anno e nuovamente al Senato sul D.L. recante misure urgenti in materia di esenzione IMU nella seduta di ieri in Commissione Finanze, chiedendo di estendere anche al 2015 l’esenzione dell’IMU per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale che non ricadono in zone montane e proponendo una differente copertura finanziaria, in modo da non far gravarne l’onere sugli stessi agricoltori. La data ultima per la conversione del D.L. n. 4, recante misure urgenti in materia di esenzione Imu è il 23 marzo: se il Governo non vuole ascoltare il M5S, ascolti almeno le associazioni di categoria, l’ANCI e le numerose voci autorevoli che da più parti chiedono l’abolizione totale dell’Imu per gli agricoltori.
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