Ad ammettere l’errore, insito nella natura stessa del provvedimento, fu lo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ma nell’anno dell’Expo, dedicato all’agroalimentare e che dovrebbe, almeno sulla carta, valorizzare e mettere al centro del dibattito pubblico proprio il settore primario e la sua importanza economica ed ambientale, l’agricoltura viene affossata con il balzello dell’Imu. E anche durante la discussione alla Camera delle mozioni per l’annullamento dell’imposta, andate in scena nei giorni scorsi, la maggioranza di centrosinistra a Montecitorio ha approvato solamente gli impegni al Governo presentati dal Partito Democratico.

La Camera approva solo la mozione del PD sull’Imu agricola: un impegno senza date certe che si rivela l’ennesima presa per i fondelli per gli agricoltori
La mozione del PD offende l’intelligenza di tutti gli agricoltori italiani semplicemente perché non cambia la situazione di fatto e non prevede alcuna scadenza temporale precisa. Spacciandolo per un favore ai coltivatori, hanno praticamente preso un impegno sul nulla. L’ennesimo bluff della maggioranza PD e di un premier che preferisce i tweet ai fatti concreti. Con questo balzello incostituzionale iniquo e ingiusto è un po’ come se si tassassero i piatti di un ristorante o le chiavi inglesi di un’officina meccanica. Al Governo, per mantenere davvero la parola data abolendo l’Imu sulla terra, è sufficiente copiare la nostra proposta di legge, depositata da tempo, emanando un decreto che abbia immediata valenza, anche per il 2015 in corso. Gli agricoltori hanno bisogno di fatti, non di chiacchiere: ancor di più nella nostra Puglia dove devono fronteggiare emergenze come la Xylella fastidiosa, la mosca olearia e altre fitopatie che hanno comportato un drastico calo della redditività. Anche qui, la maggioranza PD ha rigettato tutte le nostre richieste in sostegno dei contadini colpiti, rivelandosi ancora una volta come il partito del no.