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La misura del PD sul ticket sanitario prevede di proteggersi da una pioggia di fuoco con un ombrello di carta. Sotto accusa anche la Giunta Vendola
La misura del PD sul ticket sanitario prevede di proteggersi da una pioggia di fuoco con un ombrello di carta. Sotto accusa anche la Giunta Vendola

ILVA: la falsa vittoria del ticket sanitario

Il Partito Democratico, con un emendamento a prima firma del candidato alla poltrona di primo cittadino del capoluogo Bari Antonio De Caro, promette di introdurre nel decreto 136/2003, cosiddetto “Terra dei Fuochi”, lo screening gratuito per i cittadini tarantini. Una scelta in controtendenza rispetto alle votazioni su emendamenti simili presentanti sugli altri decreti che hanno interessato l’Ilva ed il territorio dell’arco ionico.

Se la situazione non fosse così drammatica, farebbe sorridere che il PD, con l’On. De Caro, cerchi di intestarsi vittorie su emendamenti sull’ennesimo decreto Ilva. Sui 3 decreti discussi in Parlamento in questa Legislatura, sul commissariamento dello stabilimento, il M5S ha sempre preteso, come portavoce della popolazione, di sostenere le richieste della cittadinanza per avere l’esenzione del ticket sanitario per tutta la popolazione di Taranto e Statte, che i partiti di maggioranza hanno sempre colpevolmente bocciato. Apprezziamo l’accoglimento del provvedimento che prevede indagini sanitarie con lo stanziamento di 25 milioni di euro sia per il 2014 sia per il 2015, ma risulta paradossale che questo sia il primo in questa direzione dato che la natura del commissariamento dovrebbe ricondursi a motivi sanitari e ambientali.

Quanto ottenuto, però, non può essere considerato una vittoria di nessuno: è oramai accertato, infatti, che lo stabilimento causa 30 morti all’anno e centinaia di ricoveri per altre patologie (perizia epidemiologica). Questi nuovi screening non potranno far altro che testimoniare la tragedia attraverso altri riscontri, accertando che la popolazione danneggiata è più ampia di quella finora dimostrata. Tanto è importante il nostro contributo, si pensi anche solo alla pubblicità e alla trasparenza sul ritrovamento dei rifiuti e sull’azione del commissario, che se pure la maggioranza ha bocciato la quasi totalità dei nostri emendamenti, ne ha però accolti alcuni cambiando qualche virgola, attestandosene così la paternità. Rimaniamo, invece, sbalorditi dalla inquietante immobilità della Regione Puglia, dato che la Giunta Vendola, a distanza di più di un anno, ancora non ha indicato come spendere i 10 milioni in ambito sanitario già stanziati nel primo decreto salva Ilva del 2012: riteniamo tale gravissima carenza l’ennesima offesa verso la già martoriata popolazione.

Ma il M5S ha presentato in Commissione Ambiente anche altri emendamenti in cui vengono esplicitati chiaramente gli impegni dello Stato nel diversificare le attività economiche a Taranto, nel pianificare un cambiamento sostanziale e un ridimensionamento nella produzione della attività industriale della commissariata Ilva, nel promuovere seri provvedimenti per la salute dei cittadini e dell’ambiente circostante, nel rispettare la normativa AIA senza deroghe al codice dell’ambiente.

Proposte che guardano più al benessere della popolazione e dell’ambiente che non al proseguimento dell’attività industriale, con l’unico scopo di fare cassa incurante della vita delle persone.

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