Home / NEWS / Ilva: 7° decreto con i casi Cemerad e indotto
In Senato, bocciati gli emendamenti M5S per rendere meno disastroso il 7° decreto sul siderurgico Ilva di Taranto
In Senato, bocciati gli emendamenti M5S per rendere meno disastroso il 7° decreto sul siderurgico Ilva di Taranto

Ilva: 7° decreto con i casi Cemerad e indotto

Dopo il Senato, giunge alla Camera il settimo decreto sul siderurgico ILVA di Taranto. Tra le varie proposte di Palazzo Madama, il M5S ha presentato numerosi emendamenti con l’obiettivo di migliorare un decreto che mortifica ancora una volta Taranto ed i tarantini. Tra i temi trattati non potevano mancare anche i debiti dell’ILVA verso i lavoratori dell’indotto e la situazione dell’ex Cemerad di Statte, una vera e propria minaccia ambientale con migliaia di fusti, ammassati in torri alte fino a venti metri in un semplice capannone di lamiera e molti dei quali contenenti scorie che emanano radiazioni, abbandonate a poche chilometri dal quartiere Paolo VI di Taranto da oltre vent’anni.

I crediti vantati dalle imprese dell’indotto del siderurgico tarantino ammontano a circa 100 milioni di euro per il solo 2015. Con un nostro emendamento abbiamo proposto di recuperare la somma dal fondo del finanziamento pubblico ai partiti, pari a 91 milioni di euro. Ovviamente, ci siamo scontrati contro il muro della maggioranza che, bocciando la nostra richiesta, continua ad anteporre i propri privilegi di casta ai lavoratori.

Per la vicenda Cemerad sono stati stanziati, invece, 10 milioni di euro ma si tratterebbe di fondi che vengono sottratti ad altre importanti voci di spesa destinate al territorio pugliese. Il PD vuol fare il gioco delle tre carte con questa dotazione finanziaria. Dal Fondo per il dissesto idrogeologico della Puglia vogliono destinare una somma pari al 50% del totale a disposizione per la bonifica del sito. Il M5S sostiene da tempo che Cemerad dev’esser caratterizzata, messa in sicurezza e bonificata. Non si sa ancora, infatti, cosa ci sia dentro il sito perché manca una caratterizzazione completa delle migliaia di fusti presenti e non si hanno notizie dei risultati della caratterizzazione dei fusti per conto del Comune di Statte effettuati con fondi dalla Provincia di Taranto che avevano proprio quest’obiettivo. Questo deve avvenire il prima possibile con fondi extra e non con quei pochi già stanziati e destinati a ridurre il dissesto idrogeologico che ha creato ingenti danni sul Gargano e nella zona di Ginosa nel tarantino. Abbiamo proposto di utilizzare un fondo già esistente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, usato proprio per “varie ed eventuali” per stanziare gli interventi necessari per Cemerad. Dopo tutti i danni causati dalla cattiva politica, ci sembra quantomeno il minimo per Taranto e per la Puglia! Peraltro, ancora non si comprende che colpa abbiano i tarantini per meritare tutto questo.

Lascia un Commento

Contattami