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La maggioranza in Parlamento, tra cui Grassi (PD), rinnova le sanzioni alla Russia che inducono a mantenere l’embargo sui nostri prodotti agroalimentari
La maggioranza in Parlamento, tra cui Grassi (PD), rinnova le sanzioni alla Russia che inducono a mantenere l’embargo sui nostri prodotti agroalimentari

Il Parlamento condanna l’export agroalimentare di Polignano

Pare non destare preoccupazione a Palazzo Chigi il calo delle esportazioni italiane verso la Russia. Infatti, il Governo Renzi ritiene necessario che non debbano venire meno pressioni su Mosca e condivide l’approccio deciso in occasione del consiglio Europeo del 19-20 marzo, che ha creato un legame sostanziale fra misure restrittive ed attuazione degli Accordi di Minsk. Nel marzo dello scorso anno, a seguito delle gravi violazioni di norme e principi di diritto internazionale in Ucraina, l’Unione europea, gli Stati Uniti e altri Paesi hanno emanato pacchetti di sanzioni nei confronti della Federazione Russa. In risposta, il 7 agosto 2014, le autorità russe hanno disposto un embargo annuale su svariate tipologie di prodotti agroalimentari provenienti da Unione europea, USA, Australia, Canada e Norvegia. Il “pugno duro” di Bruxelles, in pratica, ha avuto come “vittima sacrificale” proprio quei territori a vocazione agricola come la Puglia.

 

Settimanale FAX - 25.07.2015

Settimanale FAX – 25.07.2015

Proprio qualche giorno fa, la Camera ha prolungato le sanzioni alla Russia, bocciando una nostra mozione che ne chiedeva la fine ed approvando quella dell’On. Cicchitto e dei parlamentari della maggioranza PD. Le imprese pugliesi stanno soffrendo più di altre le conseguenze negative delle restrizioni commerciali imposte a seguito della crisi Ucraina, visti i rapporti di carattere culturale e religioso tra la Puglia e la Russia. L’intero settore manifatturiero ne è colpito e, in particolare, il comparto agroalimentare, quello della moda e dell’arredamento, in grado di esprimere eccellenze molto apprezzate dai compratori russi.

 

Dati Export Russia

 

Ci dispiace molto constatare che proprio quei parlamentari, come Gero Grassi del PD ad esempio, caldeggiati e sostenuti dai politici polignanesi durante le campagne elettorali, votino a favore delle sanzioni alla Russia che, provocando il prolungarsi dell’embargo della Federazione, danneggiano in definitiva l’export della nostra Polignano. Stesso comportamento tenuto dal Gruppo Misto, capeggiato da Pino Pisicchio quel giorno in ‘missione’: ci farebbe piacere sapere come avrebbe votato e se è stato lui, in qualità di leader del Gruppo Misto, a dare quella indicazione di voto. A questo punto, la domanda sorge spontanea qual è il vantaggio di votare gente che, una volta sugli scranni di Montecitorio, rema contro l’interesse collettivo dei pugliesi e, di conseguenza, anche di noi polignanesi?!

 

DATI EMBARGO

Tra gennaio e marzo, infatti, le esportazioni delle aziende agricole italiane si sono pressoché azzerate (-83%) sul mercato russo, così come quelle dei prodotti alimentari che hanno dimezzato il loro valore (-45%). Ma la lista dei settori con importanti perdite di quote di mercato comprende anche il settore meccanico (-18%), quello dei semilavorati (-19%), il settore della moda e degli accessori che insieme a quello di arredamento ed edilizia hanno subito una flessione del 22% ciascuno e quello dei mezzi di trasporto (-59%). Non va meglio per il made in Puglia che vale oltre 60 milioni di euro nel mercato russo. Già nel secondo trimestre del 2014, si è registrata una flessione di 12 milioni di euro, pari al 17,2 per cento rispetto al secondo trimestre del 2013 (quando il valore delle esportazioni pugliesi superava i 75 milioni di euro).

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