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Per superare la crisi del grano, il M5S invoca i decreti attuativi della 91/2015 e presenta al contempo una risoluzione con il piano cerealicolo
Per superare la crisi del grano, il M5S invoca i decreti attuativi della 91/2015 e presenta al contempo una risoluzione con il piano cerealicolo

Guerra del Grano: subito CUN e Piano Cerealicolo!

La crisi che ormai da tempo interessa il settore cerealicolo nazionale ha toccato il culmine con l’ultima riunione presso la Borsa Merci di Foggia dove non si è stati in grado neppure di fissare il nuovo prezzo, sceso drammaticamente addirittura sotto i 20 euro al quintale. Una crisi imperante da tempo e che rappresenta una vera e propria emergenza a cui risulta sempre più necessario, e non più rimandabile, individuare misure di contenimento della pesante situazione di mercato, unitamente ad una ristrutturazione complessiva della filiera.

 

 

Tra le criticità più significative, di un comparto che opera in un contesto internazionale estremamente instabile e condizionato da una serie di dinamiche non strettamente correlate con la “legge della domanda e dell’offerta”, si rilevano sicuramente l’elevata frammentazione della superficie colturale, con costi del terreno e di impresa nettamente superiori ad altre realtà e conseguente perdita di competitività da parte delle imprese nazionali, gli elevati costi di produzione e diminuzione costante dei prezzi, che costringe gli agricoltori a lavorare spesso sottocosto, l’eterogeneità e lo spontaneismo delle produzioni e l’attività di ricerca varietale raramente collegate agli andamenti reali dei consumi. Ad alimentare le debolezze del settore contribuiscono, poi, le nuove strategie dell’industria di trasformazione: l’organizzazione e la concentrazione degli operatori comporta esigenze di fornitura che la filiera non sembra saper soddisfare.

 

La Gazzetta del Mezzogiorno - 04.07.2016 - Prima Pagina

La Gazzetta del Mezzogiorno – 04.07.2016 – Prima Pagina

 

Non si può attendere oltre, è fondamentale intervenire nel più breve periodo possibile con decisioni concrete ed utili al comparto. I versanti su cui è necessario adoperarsi, dunque, sono molteplici ma principalmente due: il prezzo e l’organizzazione della filiera. Come dimostrato dall’esposto della Codacons sulla forbice dei prezzi tra costi di produzione e quelli finale di acquisto al consumatore, risulta oltremodo impellente che il Governo si adoperi per produrre quei decreti che darebbero attuazione al mio emendamento alla legge 91/2015 con cui sono state eliminate le vetuste Borse Merci (datate 1913) e sostituite con le Commissioni Uniche Nazionali, la cui naturale sede per il grano sarebbe Foggia.

 

 

Lo strumento della Cun, introdotta dal Movimento 5 Stelle, è stato invocato anche dalla consigliera regionale Rosa Barone (M5S), presente con alcuni rappresentanti sindacali all’ultima burrascosa riunione della borsa merci foggiana per stabilire il prezzo del grano. “Con questo strumento e con i relativi regolamenti che rispettino i principi di trasparenza e ostacolino i conflitti di interessidichiara la portavoce 5 Stelle il Governo creerebbe finalmente quel legame tra industria e mondo produttivo in modo tale che il prezzo remuneri i costi di produzione, anche attraverso i cosiddetti accordi di filiera”.

 

 

Sul versante dell’organizzazione della filiera, il deputato L’Abbate (M5S) ha presentato, inoltre, una risoluzione in Commissione Agricoltura a Montecitorio per predisporre urgentemente un piano nazionale del settore cerealicolo. Come per il piano olivicolo che siamo riusciti ad ottenere dopo una lunga battaglia in Parlamento ma che attende ancora i decreti attuativi del ministro Martina, anche quello cerealicolo prevede numerose misure per superare l’emergenza della guerra del grano. Dalla promozione delle Organizzazioni di Produttori (OP) e Interprofessionali (OI) con una più equilibrata distribuzione del valore nel sistema produttivo nazionale agli accordi di filiera, dal piano proteico nazionale nell’ottica di una visione integrata di sistemi colturali sostenibili che consentano di qualificare anche le produzioni cerealicole incluse quelle del settore mangimistico a sostegno delle filiere zootecniche di qualità all’ammodernamento della filiera a partire dal settore sementiero, agricolo ed industriale di trasformazione mediante l’attribuzione di risorse dedicate ed il sostegno alla costituzione di Gruppi operativi con i fondi FEASR. E, infine, con la promozione per la valorizzazione delle produzioni di grano di qualità e salubri, la loro innovazione tramite il trasferimento delle conoscenze della ricerca tecnologica e scientifica. Purtroppo, dobbiamo recuperare in pochissimo tempo anni di immobilismo e di mancata visione strategica del comparto agricolo, abbandonato a se stesso e fatto vivere passivamente di contributi. Il tutto, in uno scenario globalizzato che favorisce l’importazione di materie prime estere a basso costo.

 

 

L'Attacco di Foggia - 05.07.2016

L’Attacco di Foggia – 05.07.2016

 

L'Attacco di Foggia - 05.07.2016

L’Attacco di Foggia – 05.07.2016

 

L'Attacco di Foggia - 30.06.2016

L’Attacco di Foggia – 30.06.2016

 

Foglie - 07.2016

Foglie – 07.2016

 

 

 

Per approfondimenti:

Agricoltura Oggi

Repubblica.it

Agricolae

Agricolae Intervista

LaSiritide

CanosaWeb

ComunicatiStampa.it

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