Con la consigliera regionale Rosa Barone ho partecipato al sit-in degli agricoltori e dei rappresentanti dell’associazione Granosalus presso il Porto di Bari, per protestare contro i continui sbarchi di grano, potenzialmente contaminato, proveniente dal Canada (600mila quintali sbarcati l’8 giugno).
Maggiore chiarezza e trasparenza sui controlli, che sarebbero superficiali o che avverrebbero solo su base documentale. Cosa che non sarebbe avvenuta l’8 giugno scorso quando il carico proveniente da Vancouver è stato scaricato dopo appena due ore, quindi, senza alcun controllo effettivo sulla qualità sanitaria dello stesso che aveva affrontato un viaggio lunghissimo in condizioni di temperatura ed umidità particolari; un controllo che solo successivamente è stato effettuato e comunque solo su una delle 7 stive.
A quanto da noi appreso, il primo controllo effettivo del grano è stato finalizzato unicamente a verificare la corrispondenza tra ciò che è riportato nella documentazione di trasporto e la merce realmente trasportata; lo scarico a quel punto può avvenire ugualmente anche qualora contestualmente si decidesse di effettuare dei controlli volti a verificare la qualità sanitaria del grano duro potenzialmente contaminato da Don e Glifosate.
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