Il manager Giuseppe Acierno, in qualità di amministratore unico di Aeroporti di Puglia e di presidente-amministratore del Distretto Tecnologico Aerospaziale Scarl, ha ottenuto uno stipendio totale di poco inferiore ai 300mila euro nel 2016. Il direttore generale di AdP Marco Franchini, invece, ha visto ridursi da 326mila euro lordi (percepiti nel 2015) a 243mila euro, a cui vanno aggiunti 20mila euro come premio di produzione, nel 2016. Cifre che, apparentemente, andrebbero in contrasto con il tanto decantato “tetto agli stipendi” fortemente voluto dagli ultimi Governi, ivi inclusa la Riforma Madia della Pubblica Amministrazione. Il Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica prevede, infatti, che il “trattamento economico annuo onnicomprensivo da corrispondere agli amministratori, ai titolari e componenti degli organi di controllo, ai dirigenti e ai dipendenti” non deve “comunque eccedere il limite massimo di euro 240.000 annui al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e degli oneri fiscali a carico del beneficiario, tenuto conto anche dei compensi corrisposti da altre pubbliche amministrazioni o da altre società a controllo pubblico”. La questione, però, almeno nel caso di Acierno è oltremodo dibattuta in quanto Adp è una società per azioni controllata dalla Regione mentre il DTA è una Scarl il cui 54% è detenuto da soggetti pubblici come le Università di Bari e Lecce ed il Politecnico di Bari.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 05.01.2017
Proprio per redimere quello che appare poco chiaro ho presentato una interrogazione parlamentare indirizzata al ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia ed al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. Se il Dlgs 165/2001 inserisce le Università ed i centri di ricerca che compongono la maggioranza del Distretto, il Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica definisce le società a controllo pubblico come quelle società in cui una o più amministrazioni pubbliche esercitano poteri di controllo. Ma, oltre alla questione meramente formale da dirimere, anche per chiarezza degli stessi futuri manager pubblici che si susseguiranno, il discorso diviene di carattere prettamente politico laddove i partiti continuano a designare figure che occupano più ruoli contemporaneamente e che non si comprende come possano dirigere le strutture pubbliche in maniera adeguata. Il riferimento è ai tre incarichi dell’uscente Giuseppe Acierno: amministratore unico AdP, Presidente del DTA nonché Presidente del Distretto Produttivo Aerospaziale Pugliese. Ma anche Componente comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico e produttivo delle aree di crisi istituito con LR Puglia n. 7/42 sino al 2013.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 06.01.2017
Nonché morale oltre che politico: visto che gli ultimi governi hanno riempito le cronache con i tanto decantati tagli, come mai alla fine ciò in concreto non avviene? E, al contempo, vi è davvero tanta penuria di manager da doverne avere di multiruolo? Auspichiamo una pronta risposta da parte del Governo Gentiloni mentre chiedere la rottura del consueto silenzio d’incoerenza al Partito Democratico, al comando a Roma come a Bari, sarebbe forse troppo utopico.