“Come funzionano gli indecifrabili parametri alla base delle convenzioni di natura economica che il Mipaaf stabilisce con le società che gestiscono gli ippodromi, chi e come vengano effettuati i controlli sull’effettivo rispetto dei requisiti? L’ippodromo di Follonica risulta in regola? Quali sono i motivi, nell’ambito della delega fiscale, della mancata emanazione del decreto attuativo che dovrebbe contenere il rinnovo delle convenzioni ed i ritardi della ormai urgentissima riforma dell’ippica?”. Queste le domande che abbiamo posto al ministro Maurizio Martina a giugno 2015 in un’interrogazione depositata a seguito di un sopralluogo all’interno del discusso Ippodromo dei Pini a Follonica (Livorno), assieme ad esperti del settore.
A distanza di 6 mesi, giunge finalmente la risposta: un laconico “ci stiamo lavorando”. Solo pochi giorni fa il tema è arrivato sul tavolo della Commissione Affari costituzionali della Camera. Il Governo ha annunciato il rilancio del settore dell’ippica tramite l’istituzione di un fondo, l’organizzazione della gestione dei giochi secondo efficienza ed economicità, criteri trasparenti e conformi al diritto europeo per la scelta dei concessionari.
Peccato che Il Premier Renzi più di un anno fa, con un atto a dir poco dittatoriale, infischiandosene del lavoro condotto dal Parlamento, abbia scippato la discussione della riforma del settore ippico alla competente Commissione Agricoltura per accentrarla nelle sue mani salvo poi far scadere i tempi per l’emanazione del decreto attuativo, nell’ambito della delega fiscale, che avrebbe dovuto contenere il rinnovo delle convenzioni tra Ministero delle politiche agricole e gli ippodromi.
La Commissione Agricoltura della Camera, infatti, ha all’esame diverse proposte di legge in materia di promozione del settore ippico, tra cui quella a prima firma L’Abbate (M5S), per l’esame delle quali è stato istituito un Comitato ristretto che sta lavorando alla definizione di un testo unificato.
Se per Renzi l’ippica rappresenta ancora un asset importante per il nostro Paese, lasci che venga approvato un testo in Commissione Agricoltura nel più breve tempo possibile. Bisogna ripulire l’immagine dell’ippica dalle macchie che l’hanno sporcata negli anni, ovvero doping e corse truccate. Servirà una governance equilibrata che rappresenti in maniera paritetica proprietari, allevatori, allenatori e gestori di ippodromi. Sarà necessario l’intervento sulle scommesse, assegnando in esclusiva l’offerta di scommesse ippiche su tutto il territorio nazionale, mediante gara pubblica, a un soggetto che non abbia interessi diretti o indiretti alla distribuzione e gestione di altri tipi di scommesse, riducendo il prelievo fiscale ed unificando i totalizzatori per la gestione delle scommesse. Inoltre, è fondamentale vietare le scommesse virtuali negli ippodromi per evitare il rischio di trasformare gli ippodromi in casinò. Noi vogliamo un’ippica che avvicini le famiglie e non che le rovini con i giochi.