Fu il primo parlamentare italiano vittima del fascismo. Un politico socialista che aveva conquistato il seggio parlamentare nel nome dei “pezzenti e diseredati” del Sud per i quali si batteva. Giuseppe Di Vagno, una sera del 1921, subì l’agguato di un gruppo di squadristi fascisti: gli assassini, individuati e processati, non subirono alcuna condanna in seguito all’amnistia voluta da Benito Mussolini. Ma le recenti vicende della Fondazione che porta il suo nome, ospitata a Conversano (Bari) sua terra natale, non rendono onore alla sua importante figura. A presiedere la Fondazione Di Vagno, infatti, è Gianvito Mastroleo, attuale presidente del PSI pugliese, il quale ha ricevuto una condanna a otto anni di reclusione e una multa di 820 milioni di lire negli anni ’80, ridotta in secondo grado a 5 anni e 6 mesi. Il reato è poi andato in prescrizione. La vicenda riguardava la spartizione degli appalti per la costruzione di 14 edifici scolastici per un valore di 47 miliardi di lire. All’interno del consiglio d’amministrazione della Fondazione, inoltre, sono presenti politici che hanno ruoli attivi nella politica regionale e gli enti locali (Regione Puglia, tre Province e diversi comuni).

Settimanale FAX – 23.07.2014
Ma nonostante la Fondazione in onore del socialista Giuseppe Di Vagno riceva già, ogni anno, 25mila euro di contributi pubblici, il fronte dei partiti, compatto dal PD alle destre (tranne la Lega Nord, ndr), ha deciso di approvare una legge a prima firma Antonio Distaso (FI) per aumentare le risorse di 100mila euro una tantum e di 40mila euro per il Premio biennale di ricerca. Parliamo di una cifra consistente nei confronti di una realtà privata. Una generosità che, in tempi di vacche magrissime in cui il Governo Renzi ripete come un mantra che ‘i soldi non ci sono’, ci sembra un dono che ha un carattere propagandistico e clientelare, piuttosto che benemerito. Evidentemente i soldi che i cittadini danno al finanziamento pubblico, seppur ritenuto inammissibile dalla stessa Corte Costituzionale, non sono sufficienti.