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Prende il via la promozione del referendum consultivo sull’euro, la moneta unica che ha annientato l’economia italiana
Prende il via la promozione del referendum consultivo sull’euro, la moneta unica che ha annientato l’economia italiana

Euro: il M5S in Puglia si prepara alla raccolta firme

Dal 1997, quando l’Italia rivalutò la lira per agganciarla all’ECU, la nostra produzione industriale è scesa del 25% e sono state vendute all’estero centinaia di imprese italiane che hanno fatto la storia e la fortuna del Made in Italy. Un declino che non ha mai accennato ad arrestarsi, basti pensare che solo nel primo semestre del 2014 hanno chiuso più di 8.000 imprese, due all’ora.

Per questo prende il via la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare volta ad istituire il referendum consultivo sull’euro. In Puglia, in una mappa in continua evoluzione grazie all’impegno degli attivisti pugliesi e in attesa di tutte le ultime approvazioni comunali (visionabile qui), già da domani sabato 13 dicembre sarà possibile firmare a Bari (sia in corso Vittorio Emanuele sia in piazza Umberto I), a Polignano a Mare (piazza Garibaldi), a Noci (piazza Garibaldi), ad Ostuni in via Nino Sansone, a Taranto (piazza Maria Immacolata), a Brindisi (piazza Cairoli) ed a Lecce (piazzale Rudiae).

Chiediamo ai cittadini di far sentire la propria voce firmando la proposta di legge di iniziativa popolare per istituire un referendum consultivo sull’euro. Così vedremo se le istituzioni saranno ancora sorde ai reali bisogni dei cittadini. La disoccupazione giovanile è salita al 43% e circa mezzo milione di lavoratori sono in cassa integrazione. Il nostro Paese è bloccato e gli ultimi dati di Bankitalia sulla Puglia hanno lasciato, purtroppo, tutti sgomenti. Oramai è impossibile fare investimenti a causa del debito pubblico e degli interessi che comporta: a luglio è stata toccata la quota record di 2.168,6 miliardi di euro. Una cifra destinata purtroppo ad aumentare. E fa solo rabbia pensare che, nello stesso periodo storico, la Germania della cancelliera Merkel ha visto la sua produzione industriale crescere del 26%. È evidente che l’euro sta distruggendo l’economia italiana, le sta togliendo aria e vita, ed è sempre più urgente svincolarci dalla sua morsa il prima possibile. Prima di un default irreparabile, è giunto il momento che i cittadini facciano sentire la propria voce: devono essere gli italiani a decidere se rimanere o meno nell’euro.

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