Una garanzia per i consumatori e per il Made in Italy arrivata in ritardo e che va subito estesa a tutti i prodotti agroalimentari venduti sul mercato italiano. È l’indicazione dell’origine del latte in etichetta che viene inserita con lo schema di decreto, approvato in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati. Scompariranno, almeno per il mercato nazionale, quei formaggi spacciati per “made in Italy” ma prodotti con latte estero, spesso di dubbia provenienza, a tutto vantaggio degli allevatori e delle produzioni del bel paese.
Solo qualche mese fa abbiamo proposto queste stesse misure in un emendamento alla proposta di legge anti contraffazione durante la discussione in Aula a Montecitorio ma sono state bocciate dalla maggioranza di Governo con la motivazione che è l’Unione Europea a decidere in materia di etichetta alimentare. Eppure già all’epoca abbiamo ricordato all’Esecutivo che la Francia, invece, era già riuscita a farsi valere in Europa imponendo l’indicazione di origine sui prodotti lattiero caseari. Cosa è cambiato da allora?
Il prossimo obiettivo, da noi auspicato, è il grano affinché il consumatore possa poter scegliere tra la pasta che riporta in etichetta “100% grano italiano” e quella realizzata con miscele che usano varietà importate. Una proposta già portata in Parlamento con un nostro ordine del giorno e che aspetta ancora di essere concretizzata secondo quanto annunciato proprio dal Ministero delle Politiche Agricole.
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