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Respinto l’emendamento M5S per ripristinare, in maniera trasparente, la dicitura dello stabilimento di confezionamento e trasformazione dei prodotti

Etichetta: Governo boccia chiarezza sui prodotti italiani

La battaglia sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari, a difesa del vero made in Italy, perde un’ulteriore occasione per poter andare incontro alle esigenze dei consumatori italiani. Durante la discussione del disegno di legge Delegazione Europea, infatti, l’Aula di Montecitorio ha respinto nella seduta odierna l’emendamento a mia prima firma all’articolo 4. La proposta dei 5 Stelle prevedeva di indicare obbligatoriamente in etichetta “la sede dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento”, eliminando la possibilità di indicare in alternativa un codice o un’altra dicitura sostitutiva.

 
In pratica, dinanzi alle perpetrate richieste dei consumatori italiani che continuano a pretendere una etichettatura chiara e trasparente, costretto a fare un passo indietro dopo la scellerata scelta di eliminare questa informazione, il Governo Renzi si cela dietro escamotage e codici impossibili da comprendere a primo acchito per gli acquirenti. Mantenendo la sua formula, infatti, l’Esecutivo renziano non garantisce una tracciabilità davvero trasparente in etichetta ai consumatori per i quali sarà più difficile risalire all’informazione attraverso un codice corrispondente che, di fatto, lo ‘mimetizza’. Il nostro emendamento non faceva altro che superare questo escamotage, garantendo al contempo i cittadini ed le imprese di qualità presenti sul nostro territorio nazionale. Ancora una volta, però, il Governo si è rivelato indifferente alla tutela dell’agroalimentare made in Italy e alle istanze dei consumatori.

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