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L’agricoltura subisce le conseguenze delle decisioni dell’Ue sull’embargo russo. Il M5S chiede l’intervento di Martina, che latita
L’agricoltura subisce le conseguenze delle decisioni dell’Ue sull’embargo russo. Il M5S chiede l’intervento di Martina, che latita

Embargo russo: il M5S chiede tutela per l’agricoltura italiana

Era il 10 agosto, proprio durante la processione di San Cosimo, quando il Sindaco Vitto mi ha richiesto di “far qualcosa per l’embargo imposto dalla Russia”. Se per la Puglia l’export verso la Russia, infatti, rappresenta ancora una fetta non rilevante secondo i dati ufficiali, i prodotti agricoli pugliesi (fra questi, l’uva da tavola) giungono sulle tavole di Mosca attraverso altri Stati come, ad esempio, la Polonia.

 

L’embargo è iniziato ufficialmente il 7 agosto scorso ma chiedevamo da tempo un riscontro al Governo Renzi. Alla prima occasione, dopo la pausa estiva, in Commissione Agricoltura, abbiamo rivolto una interrogazione urgente al Ministero guidato da Maurizio Martina. Nel question time, l’Esecutivo ha affermato che ha provveduto, come Presidenza di turno, ad avviare con la Commissione europea un monitoraggio completo e costante dei mercati dei prodotti interessati dal bando, anche in vista dell’attivazione delle misure opportune. Peccato, però, che la prima decisione in tal senso dell’Ue (la 2014/145/PESC) è datata addirittura 17 marzo 2014 e, da allora, sono passati 5 mesi. Il Governo, peraltro ha vantato, come proprio successo, delle misure urgenti per il settore ortofrutticolo e per il lattiero caseario volte a stabilizzare i mercati e a difendere i redditi dei produttori. Una misura, in realtà, sospesa pochi giorni fa dall’Ue e che, per giunta, prevedeva disponibilità economiche pari a 125 milioni per tutti i paesi membri dell’Unione quando, solo per l’Italia, si è calcolato un danno pari a 200 milioni da quando è iniziato l’embargo. Il Governo, inoltre, ha dichiarato di aver posto attenzione a che le sanzioni decise a livello europeo nei confronti della Federazione russa in relazione alla situazione in Ucraina orientale non avessero attinenza con gli scambi agricoli: esse infatti sono afferenti al settore finanziario, alla difesa, ai beni ‘dual use’ e all’alta tecnologia.

 

Ci pare assurdo, però, che non si valutino tutte le possibili conseguenze, prima di prendere decisioni di tale portata. Al Sindaco Vitto ed a tutti gli agricoltori polignanesi e pugliesi non posso che esternare tutto il nostro stupore per un’Italia che a livello internazionale conta, ogni giorno di più, come il due di denari quando la briscola è a bastoni, nonostante gli incarichi di facciata. A loro che dalla terra creano reddito e ricchezza per tutta la nostra comunità va la nostra solidarietà, dinanzi ad un’Europa così lontana dal lavoro e dal sudore dei suoi contribuenti e ad un Governo italiano mai così impalpabile. Noi rimaniamo a completa disposizione del Sindaco Vitto e dei cittadini polignanesi per eventuali interventi ma, ci duole ricordare, che alla guida dell’Italia c’è ahinoi il Partito Democratico del logorroico e parolaio Renzi.

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