“In un momento così ci vuole una prova di serietà: la classe dirigente e i candidati sono chiamati a uno sforzo superiore, al di là delle regole, per restituire credibilità alla politica e dimostrare che non siamo tutti uguali”. Chissà chi aveva in mente il senatore Dario Stefano, promotore della lista “Noi a Sinistra per la Puglia” a supporto del candidato presidente Michele Emiliano (PD), quando ha rilasciato queste dichiarazioni rispondendo ad un’intervista su un quotidiano locale salentino. Molto probabilmente il richiamo al “non siamo tutti uguali, oltre le regole dobbiamo restituire credibilità” avrà riguardato anche i propri candidati consiglieri. Peccato che, stando agli sms che circolano in questi giorni e provenienti dall’interno degli stessi uffici regionali, venga sponsorizzata la candidatura della consigliera Rosa Fiore, in lista proprio con il progetto che raccoglie l’eredità di SEL.
Caustico e quasi convincente il messaggio inviato. “Alle prossime elezioni regionali, sostegno Rosa Fiore, candidata nella lista ‘Noi a sinistra per la Puglia’. È un’amica ed è una persona onesta e competente. Attualmente dirige il servizio ‘alimentazione’ presso l’Area Politiche per lo sviluppo rurale della Regione Puglia ed è anche coordinatore tecnico nella conferenza Stato-Regione per il settore agricolo. Rosa ha dei progetti concreti e buoni per lo sviluppo della nostra regione. Vorrei la conoscessi e la votassi anche tu”.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 28.05.2015
Rosa Fiore, infatti, è la dirigente delle Politiche per lo sviluppo rurale, delegata ai Rapporti con l’Unione europea e lo Stato Italiano; dal giorno dell’ufficializzazione della candidatura, ovviamente, in aspettativa. Un altro caso, dunque, dopo quello di Carmela Cenicola, sorella di Vincenzo condannato a otto anni e mezzo per l’omicidio di Fabrizio Pignatelli, ed il ritiro della candidatura.
Parliamo di un comportamento assolutamente permesso dalla legge ma che ci pare quantomeno inopportuno. Quegli uffici regionali, deputati a coordinare progetti concreti per il futuro degli agricoltori, sembrano più impegnati nella campagna elettorale piuttosto che a portare risultati per il mondo agricolo pugliese. Mentre la Commissione europea ha approvato ben 24 Programmi di Sviluppo Rurale, dalla Bulgaria alla Spagna, dall’Irlanda alla Romania, comprese l’Emilia-Romagna e la Toscana, la Puglia ha subito l’ennesima bocciatura sul suo PSR, con ben 640 correzioni da apportare. E si è anche cercato di sminuire il tutto come normale dialogo tra Bruxelles e Bari. Dati alla mano, sembra che vi siano Paesi membri più in grado di dialogare con la Commissione Ue e altri territori, come la Puglia, che proprio nel confronto sui progetti rivela tutta la propria impreparazione e difficoltà. Cosa ne pensa lo stesso Dario Stefano, assessore all’agricoltura nelle due giunte Vendola e che continua tuttora ad avere un assessore al ramo della propria area politica? Non ritiene che gli uffici regionali debbano concentrarsi più sul lavoro piuttosto che nella campagna elettorale?