“Sull’elettrodotto Enel non vi è nulla da eccepire”. A dichiararlo il sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti in risposta all’interrogazione che ho presentato il 21 novembre 2013. La merchant-line che dovrebbe collegare Porto Romano (provincia di Durres – Albania) a Casamassima, approdando sulle coste di Polignano, è piombata nella discussione pubblica a metà ottobre scorso quando, le amministrazioni locali, dimenticandosi di ciò che avevano precedentemente approvato in passato, rigettavano tout court il progetto, considerandolo pericoloso per l’ambiente e per lo sviluppo del territorio.
Documenti alla mano, però, è presto dimostrato come tutte le amministrazioni comunali, provinciali e regionali avessero espresso il proprio parere favorevole al progetto. Una smemoratezza che non ha colto impreparato neppure il Ministero dello Sviluppo Economico, a cui non pare servire una cura di fosforo che sarebbe da consigliare ai politicanti locali. Dinanzi al decreto attuativo già emanato dal Ministero e senza alcuna informazione da parte delle amministrazioni locali, l’unico intervento che potevamo fare era presentare una interrogazione parlamentare per chiarire alcune problematicità che, dalla lettura del progetto, emergevano in maniera preponderante.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 01.03.2014
Nell’interrogazione all’allora Ministro dello Sviluppo Economico Zanonato si chiedeva di completare le procedure e le analisi, soprattutto dal punto di vista elettromagnetico, se l’elettrodotto fosse ritenuto strategico vista la sovrapproduzione di energia da fonti rinnovabili puntualmente dispersa in Puglia e se non ritenesse che l’approvvigionamento da centrale a carbone mettesse in difficoltà l’Italia dinanzi ai parametri normativi europei di riduzione dell’emissione di CO2.
“Il procedimento autorizzativo ha visto la partecipazione sia delle amministrazioni territoriali, tra le quali la Regione Puglia, con l’espressione dell’intesa al progetto con delibera di Giunta Regionale n. 44/2012 e del parere di compatibilità ambientale – dichiara il Sottosegretario De Vincenti – sia delle amministrazioni statali, tra le quali il Ministero della Salute, competente per quanto riguarda la materia delle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici CEM, ed il Ministero dell’Ambiente, competente sia in merito alla posa del cavo in mare ex d.lgs. n. 152/2006, sia in materia di rischi incendi”.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 02.03.2014
Per quanto concerne, invece, i possibili effetti dei campi elettro-magnetici, il sottosegretario allo Sviluppo Economico ha affermato che “per tutta la durata dell’esercizio delle opere in corrente alternata la società titolare del decreto autorizzativo dovrà fornire i valori delle correnti agli organi di controllo previsti dal DPCM 8 luglio 2003, secondo le modalità e la frequenza ivi stabilite. Dei suddetti adempimenti, nonché del rispetto degli obblighi di cui all’articolo 3, la società titolare del decreto di autorizzazione deve fornire, alle Amministrazioni autorizzanti, apposita dettagliata relazione”.
De Vincenti, poi, assicura che non vi saranno nuove emissioni di CO2 perché la centrale termoelettrica albanese di Porto Romano alimentata a carbone non sarà più realizzata dall’Enel S.p.A., un progetto che la società avrebbe definitivamente abbandonato. La merchant-line autorizzata, dunque, dovrebbe essere “considerata come una infrastruttura di collegamento tra la rete elettrica italiana e quella albanese con la quale, nel rispetto dell’interesse generale, è possibile migliorare il mercato energetico europeo e trans-europeo” e sulla compatibilità della linea con la rete elettrica di trasmissione “è stata valutata mediante un parere di Terna”. Per i temi ambientali, inoltre, il Governo rinvia “alle valutazioni positive espresse nel corso del procedimento dalle amministrazioni competenti”, ovvero quelle locali.
“Per completezza di informazione – sottolinea il sottosegretario De Vincenti – si rappresenta, infine, che il decreto autorizzativo succitato è stato oggetto di ricorso giurisdizionale dinnanzi al giudice amministrativo, promosso dal Comune di Polignano a Mare. Nella camera di consiglio del 18 dicembre presso il TAR Puglia, il giudice amministrativo ha disposto con ordinanza cautelare la sospensione degli effetti del decreto autorizzativo, al fine di rivedere l’approdo all’interno del territorio comunale di Polignano a Mare. Tale ordinanza è ad oggi oggetto di impugnazione da parte della società Enel dinnanzi al Consiglio di Stato”.
Tutto quello che era nei nostri mezzi lo abbiamo fatto, senza peraltro il supporto dei politici locali a cui sembrano interessare più i giochi di partito che il risultato vero e proprio. Se le amministrazioni avessero espresso, a tempo debito, parere negativo ora l’elettrodotto non si sarebbe più fatto. Alla luce delle scellerate scelte politiche del passato, dunque, non possiamo che sperare in un approdo differente che faccia meno danni possibili e che sia lontano da zone antropiche.
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