Martedì 28 gennaio non vi sarà nessuna discussione riguardante la megadiscarica Martucci, vera e propria ferita delle Terra di Bari, alla Camera dei Deputati. Il disegno di legge n. 1885, dal titolo “Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali e a favorire lo sviluppo delle aree interessate”, è infatti il testo trasmesso dal Governo e su cui sta lavorando la Camera per convertire in legge il decreto 136/2013 sulla “Terra dei Fuochi e Ilva”.
Non vi è nulla di più spregevole che creare false illusioni nei disperati e nei bisognosi. I latini riassumevano questo atteggiamento con le parole ‘ut aliquid fieri videatur’, ovvero ‘affinché sembri che si faccia qualcosa’. Il disegno di legge, infatti, non è assolutamente a prima firma né dell’onorevole Lello Di Gioia né dei gruppi parlamentari PSI-Liberali, peraltro facenti parte del gruppo misto alla Camera.
I deputati Di Gioia, Di Lello, Pastorelli e Locatelli, infatti, sono i firmatari di un emendamento (numero 1.203) presentato in Aula la scorsa settimana durante la discussione del decreto “Terra dei Fuochi” e ritenuto inammissibile dal Governo che lo ha rigettato. L’emendamento prevedeva l’estensione dei provvedimenti presi dall’Esecutivo per la Campania anche alla Puglia. Un modo di fare che non ha senso se non quello di vendere ‘fuffa’. Il vecchio stile dei politicanti non sembra cessare mai. Se l’On. Di Gioia ha davvero a cuore le sorti della Terra di Bari si unisca alla lotta della popolazione e mi aiuti nelle richieste che quotidianamente faccio al Ministero dell’Ambiente per spingerlo ad un impegno concreto ed immediato. Illudere i cittadini è un qualcosa che non è più ammissibile oggi. Né è praticabile la strada di una proposta di legge ad hoc, altrimenti se ne dovrebbe presentare una per ogni discarica d’Italia. Gli strumenti sono altri e invito i colleghi più datati di me ad intraprenderli e sostenerli.